Tolto che per me che non ho fatto nemmeno il militare sparare è la cosa più divertente che si possa fare per scazzare un po', e io ho il Diana a molla quindi fondamentalmente non so di cosa sto parlando, l'argomento vegetarianesimo sì-no è solo apparentemente una scelta morale personale finché sulla terra non esistevano nemmeno un miliardo di persone e l'agricoltura e l'allevamento estensivi e intensivi erano fantascienza.
In qualunque sistema immaginabile, non puoi cambiare uno solo degli elementi di un ordine di grandezza talmente elevato, senza pretendere di dover modificare tutto l'impianto concettuale che sta alla base, ovvero: tra qualche decennio saremo dieci miliardi di persone, i terreni si stanno desertificando, al Governo più potente del mondo c'è salito un tipo che è a capo di una "cricca" di negazionisti dei cambiamenti climatici, in alcune parti del mondo è iniziata la corsa all'accaparramento delle risorse idriche, mentre oltre la metà della popolazione "occidentale" o che fa dello stile di vita "occidentale americano" il suo è obesa quando l'altra metà del mondo guadagna meno di un dollaro al giorno. Sarebbe ora di trovare uno stile di vita alternativo, e non mi riferisco certo a seppellire corni pieni di letame il giorno del primo plenilunio primaverile...
Questi sono discorsi che ci portiamo avanti da un po' e che di certo non si risolveranno a breve, normale avere visioni diametralmente opposte, però sinceramente nutrirsi in modo consapevole e rispettoso - orrore, si può mangiare un animale avendone ancora rispetto e senza perderne per se stessi
- di altri animali è possibile e doveroso. Quindi un impegno che potremmo prendere tutti, vegetariani e non, sarebbe quello di ridurne certamente il consumo (di cibo in generale).
Non dimenticate poi che un altro fattore decisivo lo giocano due cose come la provenienza geografica e la tradizione culinaria del luogo, da una parte, e lo stile di vita personale: se ormai abbiamo sostituito tutti i piatti "poveri" con altri più semplici è anche perché quelli poveri richiedono di solito più tempo per la preparazione. E' molto più semplice arrostire una salsiccia che non fare l'orzo perlato agli anacardi e sesamo. Inoltre mediamente siamo tutti piuttosto sedentari, però il palato, il gusto sono una fonte di gratificazione, e se non ci gratificano le nostre vite professionali e/o sentimentali, allora cerchiamo rifugio nei cosiddetti "
comfort food", e si sa che quelli sono:
[...]
Comfort food is food that provides a nostalgic or sentimental value to someone,[1] and may be characterized by its high caloric nature, high carbohydrate level, or simple preparation. [...]
men tend to choose these types of savory comfort foods because they remind them of being "pampered" or spoiled, while women choose snack-related foods because they are associated with low amounts of work and less "cleanup." It also suggested that women are more likely to reach for unhealthier foods in times of stress due to more weight-conscious mindsets.
Comfort food consumption has been seen as a response to emotional stress and, consequently, as a key contributor to the epidemic of obesity in the United States. (
https://en.wikipedia.org/wiki/Comfort_food#Britain)
La carne, specie se arrostita, è un comfort food per eccellenza; penso che questo derivi dal modo in cui i primi ominidi la consumassero, e i primati carnivori tutt'oggi fanno lo stesso: pare che se un branco di scimpanzé maschi catturi e uccida un rivale di un altro clan, poi quelli se ne stiano lì a banchettare allegramente...
Schopenhauer sosteneva che l'alimentazione carnivora è alla base dello sviluppo successivo della specie umana, difatti egli partiva dalla constatazione che tutti gli animali mammiferi superiori siano carnivori. Sembra che il consumo di carne, dal punto di vista evolutivo, significhi fare un salto di qualche gradino verso l'alto lungo la piramide predatoria, dunque se non altro anche solo ai fini della conservazione e progressione della specie ogni - scusate la ripetizione - specie dovrebbe avere un "interesse evolutivo" a cibarsi dei suoi competitori...
S.