Pagina 1 di 2

L'angolo della poesia parte I

MessaggioInviato: 14/10/2010, 16:19
da Guybrush Treepwood
Propongo l'immortale capolavoro tratto dal "De petis illustribus". Per venire incontro alle vostre facoltà mentali la trascrivo in versione ridotta.

ROSA DEI VENTI
ovvero
Fior di Scorregge
Arie celebri attraverso i secoli


Sin da quando il mondo aveva
ancor vivi Adamo ed Eva,
era in voga in tutti quanti
un riparo li davanti.
Ma nessun pensò, che strano,
di coprirsi il deretano.
E così dall'orifizio,
per bisogno oppur per sfizio,
calda arietta prima oppressa
variamente fu trasmessa
con sussurro un po' confuso
o con colpo d'archibuso.
In antico i vari suoni
non urtavano i calzoni:
né gli strappi repentini,
capricciosi o pizzichini
né le loffe più discrete
conturbavano la quiete.
La melodica emissione
per anal stimolazione
e anche il peto tracotante
dal fragore dilaniante
ebbe grande rinomanza
e innegabile fragranza.
Tanto grato fu l'odore
di quel vento propulsore
che l'usanza fu apprezzata
e dai posteri adottata
con piacere sovrumano
sia del retto che dell'ano.
Fin da quando sodomiti,
d'ogni musica periti,
per eccesso di misura
s'otturavan l'apertura,
la scorreggia di gran gloria
s'e coperta nella storia.
Con sconquasso intestinale
e tremore universale,
dall'Olimpo i sacri Numi
deviavan tanti fiumi
e asciugavano i pantani
col soffion dei deretani.
Un bel peto giornaliero
intonava il vate Omero.
Scorreggiava il re di Troia
finche un dì tirò le cuoia
e pungenti come spille
le faceva il prode Achille.
Di scorregge astute Ulisse
tutti quanti in guerra afflisse.
Si sa pur che dal cavallo
fuorusciva vento giallo
e Penelope da sola
ingialliva le lenzuola.
Agamennone all'attacco
le faceva a squarciasacco.
Sibilanti e a vasto raggio
eran quelle d'ogni ostaggio.
E Cassandra profetessa
scorreggiava come ossessa.
Ci ha Platone riferito
che di Socrate erudito,
poi che bevve la spremuta
d'amarissima cicuta,
trafiggente come scheggia
parve l'ultima scorreggia.
I coltissimi Ateniesi,
se da coliche eran presi,
dilatavan lo sfintere
emettendo dal sedere
filosofiche ventate
molto acute e ponderate.
Gli Spartani, da Licurgo
impararono lo spurgo
dei piu fetidi elementi
che producono fermenti:
e di drastiche zaffate
saturavan le adunate.
Ma fondata che fu Roma,
ogni greco cadde in coma
poiché in lega con gli Etruschi,
i Romani, a peti bruschi
e col gas delle fanfare,
cominciarono a imperare.
Tutti i popoli, asfissiati,
furon presto soggiogati
e il Senato, tra gli allori,
diede l'ordine ai Pretori
di dettare ovunque legge
coll'ausilio di scorregge.
Venne poi innalzato un tempio
a chi diede il primo esempio:
proprio Romolo in persona
s'era messa la corona
sopprimendo il fratellino
con il gas dell'intestino.
Ogni nobile patrizio
scorreggiava con giudizio:
il fragor di Coriolano
si sentiva da lontano
e con schiaffo sulla trippa
scorreggiava pure Agrippa.
Si suol dir che Cincinnato
scorreggiasse in mezzo al prato,
e che Manlio in Campidoglio
le lisciasse come l'olio
accorrendo alle non poche
spernacchiate delle oche.
Muzio Scevola a Porsenna
fece un peto come strenna
mentre peti da bisonte
fece Coclite sul ponte
e arditissimi petini
fece Clelia tra i Chiusini.
Rivolgendosi agli Dei
scorreggiavano i plebei.
Ma alle feste d`lmeneo
il triumviro Pompeo
e più ancora il gran Lucullo
scorreggiavan per trastullo.
Ciceron, per ore intere,
chiacchierava col sedere
ma sul far della mattina
scorreggiava Catilina
dedicando all'Arpinate
insolenti serenate.
Scorreggiava come un tuono
fin Cleopatra dal suo trono
mentre Cesare, suo drudo,
le faceva sempre nudo
ed Antonio, grande e grosso,
scorreggiava a piu non posso.
Pure Augusto Imperatore
scorreggiava a tutte l'ore
con la corte sua perfetta
scorreggiante in etichetta,
mentre solo in casi gravi
scorreggiavano gli schiavi.
Si racconta che Tiberio
scorreggiasse serio serio,
che Caligola il tiranno
scorreggiasse tutto l'anno,
che Traiano in quel di Dacia
scorreggiasse con audacia.
Scorreggiava l'Urbe intera
dal mattino fino a sera.
Scorreggiava in grande stile
anche il sesso femminile
e Cornelia ai suoi gioielli
ne faceva dei fardelli.
Scorreggiava senza posa
Messalina silenziosa,
imitata da Agrippina
che facevale in sordina.
E coi peti le Vestali ci
spegnevano i fanali.
Le barbariche calate,
da scorregge accompagnate,
provocaron nei Romani,
prorompenti un di dagli ani,
tale e tanta ristrettezza
che il fragor si mutò in brezza.
Di scorregge, Goti e Franchi
non sembravano mai stanchi.
Pur sconfitti, i Longobardi
scorreggiavano testardi
mentre gli Arabi ad oltranza
si sfiatavano la panza.
A Ravenna i Bizantini,
grandi esperti levantini
di scorregge e di cavilli,
inventarono i fusilli;
scorreggiando invece a Reggio
inventarono il solfeggio.
Venne tosto l'Evo Medio
e, per rompere un po' di tedio,
scorreggiavano i Signori
in risposta ai valvassori
e sganciava Bonifazio
ricchi peti senza strazio.
Scorreggiavano a Firenze
per poetiche esigenze:
scorreggiava assai felice
la dolcissima Beatrice
ed il sommo padre Dante
le annusava tutte quante.
Come l'acqua, chiare e fresche
eran quelle petrarchesche,
meritevoli d'alloro
e dei lunghi capei d'oro
d'una Laura sorridente
che petava nel torrente.
Le scorregge del Boccaccio
ti lasciavano di ghiaccio:
tra le suore dei conventi
scorreggiava ai quattro venti
e ogni monaca lasciva
rispondeva assai giuliva.
Belle grasse come il lardo
le facea Matteo Boiardo.
Armeggiando ma composto
le facea soltanto Ariosto,
sempre in mezzo ai cavalieri,
ben più arditi trombettieri.
Scorreggiava Machiavelli
sradicando gli alberelli:
ma, finito lo spuntino
presso il Prence Valentino,
fece solo poche scorie
che divennero le Istorie.
Lo splendore d'ogni corte
diede al peto nuova sorte:
di petare i mecenati
si sentivano onorati
tra gli artisti piu famosi
dagli addomi assai ventosi.
Inneggianti Arianna e Bacco,
di scorregge, più d'un sacco
il Magnifico ne fece;
e vischiose come pece
le sparava Ludovico
comprimendo l'ombelico.
Proprio al suon di quel tamburo,
come tela usando il muro
del cenacolo lombardo,
il grandissimo Leonardo,
di scorregge sempre in vena,
affrescò l'Ultima Cena.
Puro gas esilarante
seppe emettere Bramante,
il gran re degli architetti,
per dar lustro a quei banchetti,
mentre a colpi di pennello
le faceva Raffaello.
Tra le quinte anche Goldoni
dava sfogo a gran soffioni.
Frizzantine, dopo i pasti,
Ie faceva Alfieri d'Asti:
ma sprezzanti, ad intervalli,
Ie scagliava contro i Galli.
Lungo il giorno, poi, Parini
educava i Signorini,
con precetti inconsueti,
a eleganti, caldi peti
dall'olezzo di letame,
eccitante per le dame.
Sopra un ramo del suo lago,
dei romanzi il vero mago,
detto al secolo Manzoni
si scrollava i pantaloni
dopo avere ventilato
su un amore contrastato.
Tutto ardore veneziano
parea il peto foscoliano:
ma pur tese a egregie cose,
senza il gas delle gasose
le scorregge del buon Ugo
eran fumo e niente sugo.
Pessimista, a mo' di dardi,
Ie mollava Leopardi,
mentre Silvia, bene o male,
per rispondere al segnale,
sia d`inverno che d'estate
le faceva ricamate.

Re: L'angolo della poesia parte I

MessaggioInviato: 14/10/2010, 16:37
da Alessandro

Re: L'angolo della poesia parte I

MessaggioInviato: 14/10/2010, 16:42
da Alessandro
Scusa GT all'inizio mi sembrava il testo di questa canzone, ma la tue poesia è infinitamente più soave ahahahah : Chessygrin :

Re: L'angolo della poesia parte I

MessaggioInviato: 15/10/2010, 10:11
da Guybrush Treepwood
Alessandro ha scritto:Scusa GT all'inizio mi sembrava il testo di questa canzone, ma la tue poesia è infinitamente più soave ahahahah : Chessygrin :


Tu si che ne capisci di poesia!

Re: L'angolo della poesia parte I

MessaggioInviato: 15/10/2010, 10:40
da donifana
io direi che alla prossima cena dead al posto di proiettare diapositife potresti declamare tue liriche durante cena stessa

non zo se mi ho spiegato : book :

Re: L'angolo della poesia parte I

MessaggioInviato: 07/02/2017, 8:34
da Guybrush Treepwood
Stamattina leggevo questa poesia del vecchio Hank, e alla fine credo rappresenti appieno la parodia della vita.

"Vagabondo" di Charles Bukowski

Girando di città in città
avevo sempre due paia
di scarpe,
le scarpe per-cercare-lavoro
e le scarpe da lavoro.

le scarpe da lavoro erano
rigide, nere
e pesanti.
qualche volta quando
le indossavo
facevano molto
male,
la punta indurita e
contorta.
ma le mettevo
in una mattina
post-sbornia,
pensando: bene,
rieccoci qui
a lavorare per
paghe miserabili
e si suppone tu sia
grato
di questo
(essendo stato scelto
tra una folla
di candidati).
probabilmente era la mia
faccia
più brutta e
onesta.

rimettersi
quelle scarpe
era sempre
un altro duro
inizio.

immaginavo
me stesso
che in qualche modo
riuscivo a
uscirne.
vincendo al
tavolo da gioco
o sul
ring
o nel letto
di qualche ricca
signora.

può essere che l'idea
derivasse
dal vivere troppo tempo
a Los Angeles,
un posto di gran lunga troppo vicino
a Hollywood.

ma scendevo le scale
di quelle stanze in affitto
a ogni nuovo
inizio,
le rigide scarpe che
mi assassinavano i piedi,
fuori nella luce
del primo
mattino,

il marciapiede,

la città,
e io ero solo un altro
lavoratore qualunque,
un altro
uomo qualunque,
l'universo
che mi scivolava
attraverso
la testa
e fuori dalle
orecchie,
il cartellino che aspettava
di farmi entrare
ed uscire,
e in seguito
qualcosa da bere e
donne infernali.

scarpe da lavoro
scarpe da lavoro
scarpe da lavoro
e io
dentro di loro
con tutte le luci
spente.

Re: L'angolo della poesia parte I

MessaggioInviato: 07/02/2017, 8:35
da Guybrush Treepwood
OK, non sono di buon umore.

Re: L'angolo della poesia parte I

MessaggioInviato: 07/02/2017, 8:50
da bradixferox
Ok, venerdì vieni a mangiare i pizzoccheri? Ti farebbe bene!

Re: L'angolo della poesia parte I

MessaggioInviato: 07/02/2017, 8:54
da Guybrush Treepwood
bradixferox ha scritto:Ok, venerdì vieni a mangiare i pizzoccheri? Ti farebbe bene!


Se ottengo il nulla osta molto volentieri

Re: L'angolo della poesia parte I

MessaggioInviato: 07/02/2017, 11:19
da Jerry
Guybrush Treepwood ha scritto:OK, non sono di buon umore.



Capito.

Per confortare il tuo spirito affranto affinchè ritrovi vigore per galleggiare sulle tempeste della vita, ti sia d'ispirazione l'inno al maiale, che sulle orme del Carducciano

"T'amo pio bove..."

Recita:

"Odi, oh porco!"


P.s.: Pregasi voler enfatizzare il vocativo. Grazie...

Re: L'angolo della poesia parte I

MessaggioInviato: 07/02/2017, 11:41
da Guybrush Treepwood
Jerry ha scritto:
Guybrush Treepwood ha scritto:OK, non sono di buon umore.



Capito.

Per confortare il tuo spirito affranto affinchè ritrovi vigore per galleggiare sulle tempeste della vita, ti sia d'ispirazione l'inno al maiale, che sulle orme del Carducciano

"T'amo pio bove..."

Recita:

"Odi, oh porco!"


P.s.: Pregasi voler enfatizzare il vocativo. Grazie...


Grazie, ho trovato l'enfasi sul vocativo di grande conforto :icon-lol:

Re: L'angolo della poesia parte I

MessaggioInviato: 07/02/2017, 11:42
da Guybrush Treepwood
Però cazzo, davvero a nessuno piace Bukowski?

Re: L'angolo della poesia parte I

MessaggioInviato: 07/02/2017, 12:09
da Mandy
Urca che bello! Poi leggo - adesso devo fare cose.

Re: L'angolo della poesia parte I

MessaggioInviato: 07/02/2017, 12:11
da waits
La madonna,sfondi un porticato aperto... :obscene-drinkingcheers:

Re: L'angolo della poesia parte I

MessaggioInviato: 07/02/2017, 12:13
da waits
Quelle di buckowski sono le uniche poesie sensate di questa vita

Re: L'angolo della poesia parte I

MessaggioInviato: 07/02/2017, 13:07
da Jerry
Spiacente, io a Charles Bukowski preferisco Charles Barkley.

Altro tipo di poesia...

Re: L'angolo della poesia parte I

MessaggioInviato: 07/02/2017, 13:14
da waits
Meglio l'altro Carlo ,baudelaire.

Re: L'angolo della poesia parte I

MessaggioInviato: 07/02/2017, 14:19
da waits
Errato corrige:c'è un'altra poesia che mi piace, emily Dickinson

Re: L'angolo della poesia parte I

MessaggioInviato: 07/02/2017, 14:43
da Guybrush Treepwood
In generale non sono un amante della poesia, di gran lunga preferisco la prosa, più adatta a me che la sintesi non l'ho mai avuta in dono. E a dirla tutta le poesie di Bukowski sono prosa mandata a capo in anticipo, forse per questo le capisco e mi commuovono profondamente, come i suoi racconti.

Re: L'angolo della poesia parte I

MessaggioInviato: 07/02/2017, 19:16
da waits
non è questione di prosa o poesia.è la semplice potenza della sua scrittura,ergo del suo animo.
gli scrittori si dividono tra:
chi non ha un cazzo da dire e lo scrive malissimo.
chi ha qualcosa da dire ma non sa scriverlo.
chi scrive benissimo ma non ha un cazzo da dire.
chi ha cuore e idee e sa come raccontarle.
dell'ultimo gruppo,al primo posto ci sono i grandi scrittori russi,poi victor ugo ,bukowski oscar wilde e dante.del secondo gruppo tutti i decadenti.del primo,il 99% degli scrittori di oggi.