 Inviato: 28/01/2014, 22:34
Altro pastore tedesco Story. Anno 2007. Mi chiama uno che ha problemi con suo pastore tedesco di 18 mesi. Vado a fare una visita a casa. Arrivo, c'è lui e la figlia. Non vedo il cane. Parliamo. Mi spiegano che il cane è agitato, mordicchia e odia la moglie e che la moglie ha paura del cane. Chiedo di vederlo. Mi dicono che sono sei mesi che il cane vive chiuso in garage e che non lo fanno uscire. Sconvolta chiedo ancora di vedere il cane e dove vive. Il garage è comunicante con la casa. Lo fanno entrare in cucina. Sto ferma immobile e il cane mi annusa e noni fa niente, tenta di mordere il marito sulle braccia ma gli dico di stare fermo e il cane smette subito. Vedo in cane stressatissimo, fuori di testa. Sono preoccupatissima, devo fare qualcosa per questo cane, non può vivere in queste condizioni. Il garage è grande abbastanza per tenere una macchina, c'è una finestra in alto da dove entra un po' di luce, c'è la ciottola dell'acqua e cibo, almeno l'ambiente è pulito. Arriva la moglie e vivo una scena da film. Entra in cucina dove siamo noi con il cane. Come la vede il cane impazzisce, lei inizia urlare e sempre urlando sale in piedi sulla tavola in cucina con il cane che tenta di saltare sul tavolo, sembra che la vuole ammazzare. Io sono pietrificata, non ci credo che sto assistendo ad una scena del genere. Grazie ad una manciata di würstel facciamo uscire il cane dalla cucina e lo rimettono in garage. Parlo, parlo, parlo con loro. Cerco di fargli capire che non si può far vivere un cane così, che ha bisogno di uscire, di stare con loro. Sono gentile ma ho una rabbia dentro, sarebbero da denuncia per maltrattamento. Penso di essermi spiegata e la moglie mi chiede se è possibile che un cane possa essere posseduto da uno spirito maligno. Rimango senza parole. Poi mi spiega che è già venuto un medium e anche un esorcista a casa loro per schiacciare lo spirito maligno dal cane. Mi rendo conto che con questi mi sto arrampicando su uno specchio. Cerco di convincere il marito di portare il cane al campo nei giorni seguenti. Gli dico che gli farò vedere come gestire il cane. Vado via sconvolta, arrabbiata, preoccupata. Riuscirò a fare qualcosa per sto cane? Due o tre giorni dopo il marito mi porta il cane al campo. Non ho fatto altro che a pensare a sto cane giorno e notte. Ero convinta che il tipo non l'avrebbe mai portato, invece eccolo qui. Gli dico di poetarlo in campo e di lasciarlo libero. Mi viene da piangere, il cane cammina per il campo in cerchi grandi come il garage, sembra camminare dentro dei muri invisibili. Piano piano i cerchi diventano più grandi ma no cammina mai in linea dritta. All'epoca uno dei primi esercizi che facevo vedere ai clienti era quello dell'attenzione; ti fai sedere il cane davanti a te e gli insegni a guardarti negli occhi. Faccio vedere come si fa al tipo. Ma il cane e stressatissimo e voglio che si rilassi e che si gode il suo primo momento di libertà all'aria aperta perciò mi fermo li. Il tipo prende appuntamento per un'altra lezione. Sono felice perché forse riesco a fare la differenza per sto cane e migliorargli la vita. Il tipo non si fa più vedere ne sentire, non risponde alle mie chiamate. Il cane mi rimane sulla coscienza e penso a lui negli anni successivi. Racconto la storia raramente, mi pesa tantissimo che non sono riuscita a fare niente per lui.
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