Quaderni Anarchici

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Io molto me li immagino cosi


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Guybrush Treepwood ha scritto:
Jerry ha scritto:Ma molti, non sono in grado di sostenere un giudizio, neppure il loro e quindi si omologano; peccato .


Questa può essere una spiegazione. Almeno per molti. Altri ho l'impressione che semplicemente vivano nel Truman Show e non se ne accorgano, e se cominciano a sospettare preferiscano comunque sorridere alle telecamere e continuare la commedia.


Questo è purtroppo molto più vero nella nostra società che in altre. La società italiana, soprattutto le classi dirigenti del Nord, sono da sempre tra le più conformiste e ignoranti del continente, e le classi politiche che nei decenni si sono alternate non hanno saputo-voluto intraprendere iniziative serie in tal senso (e parlo delle opposizioni non certo della Grande Balena DC).

Pensate ai vostri/nostri genitori, io penso spesso ai miei, come si sono sucati tutta la pappardella ufficiale da sempre, da tanto di quel tempo che se solo provi a contestare il loro fottuto mondo di carte se la prendono a male, non capiscono. Vedo i miei genitori guardare quello che accade nel mondo e non capirci un cazzo. Vedo i miei genitori e non capisco come cazzo facciano a vivere di quelle tre-quattro cose che conoscono da sempre, la TV la sera, il Tg1 a pranzo (anzi ormai è sempre solo Canale 5), la telenovela di mia madre, il calcio di mio padre. Zero stimoli culturali, zero pensieri alternativi, non vanno al cinema da quando avevo 6 anni perché "alla televisione fanno giù tanta di quella roba che non riusciamo a vedere", mio padre non legge un libro dalle scuole superiori, mia madre si sta un po' rincoglionendo dietro a Facebook... mi viene da vomitare.

Questa è la realtà nel, cosa sarà... 70% delle famiglie? Al Sud la percentuale sale, gli stimoli culturali di una città come Lecce (a parte i monumenti storici, intendiamoci) sono pari a quelli di una scuola materna. Le amministrazioni ormai se ne fottono, hanno ben altri problemi, indicono sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre su sagre...

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MessaggioInviato: 14/11/2016, 12:23
"Facciamo frullare la testa!", sempre!

Partiamo da qui, un'introduzione all'opera del documentarista inglese Adam Curtis: http://www.prismomag.com/intervista-adam-curtis/

Successivamente passiamo alla visione del bel documentario "HyperNormalisation" (visibile per intero qui: http://thoughtmaybe.com/hypernormalisation/), nel quale:

"[...]Curtis argues that since the 1970s, governments, financiers, and technological utopians have given up on the complex "real world" and built a simple "fake world" that is run by corporations and kept stable by politicians."

Un successivo spunto, presente nel e informante il documentario stesso, lo può dare la definizione di "reflexive modernity", coniata dal sociologo tedesco Ulrich Beck. Modernità riflessiva nel senso di:

"[...] the institutions of the first modernity are beginning to crumble in the face of economic and cultural globalization. The state is starting to lose its importance with the rise of transnational forces (corporations, NGOs), the family is splitting apart with rising divorce rates favoured by the flexibility of work and the women's liberation, losing its supportive function in the process, religion is reduced to a cultural artifact, traditional political action is boycotted because of a lack of identification with the parties' goals. Therefore all previous sources of solidarity lose momentum with the rise of individualization."

Voglio dire, con le dovute differenze, è la stessa cosa che mi fa incazzare alle famose cenette con i frikkettoni: tu gli proponi di fare qualcosa, faccio un esempio mettere delle api da qualche parte per iniziare a lavorare assieme, quelli se ne vengono fuori con i minerali giusti, i campi energetici, il colore dell'arnia, l'orientamento astrale, tanto che alla fine non se ne fa niente ma non perché il sottoscritto non lo voglia, ma perché loro stessi sono i primi a tirarsi indietro perché eventualmente non ti ritengono "sufficientemente adepto"... e così continuiamo a menarcela tra noi, io coltivo il mio orticello sicuro che sia bellissimo, tu coltivi il tuo, viviamo in due realtà separate e se possibile cerchiamo di evitare ogni interazione fruttuosa.

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MessaggioInviato: 14/11/2016, 12:42
Struwwelpeter ha scritto:"Facciamo frullare la testa!", sempre!

Partiamo da qui, un'introduzione all'opera del documentarista inglese Adam Curtis: http://www.prismomag.com/intervista-adam-curtis/

Successivamente passiamo alla visione del bel documentario "HyperNormalisation" (visibile per intero qui: http://thoughtmaybe.com/hypernormalisation/), nel quale:

"[...]Curtis argues that since the 1970s, governments, financiers, and technological utopians have given up on the complex "real world" and built a simple "fake world" that is run by corporations and kept stable by politicians."

Un successivo spunto, presente nel e informante il documentario stesso, lo può dare la definizione di "reflexive modernity", coniata dal sociologo tedesco Ulrich Beck. Modernità riflessiva nel senso di:

"[...] the institutions of the first modernity are beginning to crumble in the face of economic and cultural globalization. The state is starting to lose its importance with the rise of transnational forces (corporations, NGOs), the family is splitting apart with rising divorce rates favoured by the flexibility of work and the women's liberation, losing its supportive function in the process, religion is reduced to a cultural artifact, traditional political action is boycotted because of a lack of identification with the parties' goals. Therefore all previous sources of solidarity lose momentum with the rise of individualization."

Voglio dire, con le dovute differenze, è la stessa cosa che mi fa incazzare alle famose cenette con i frikkettoni: tu gli proponi di fare qualcosa, faccio un esempio mettere delle api da qualche parte per iniziare a lavorare assieme, quelli se ne vengono fuori con i minerali giusti, i campi energetici, il colore dell'arnia, l'orientamento astrale, tanto che alla fine non se ne fa niente ma non perché il sottoscritto non lo voglia, ma perché loro stessi sono i primi a tirarsi indietro perché eventualmente non ti ritengono "sufficientemente adepto"... e così continuiamo a menarcela tra noi, io coltivo il mio orticello sicuro che sia bellissimo, tu coltivi il tuo, viviamo in due realtà separate e se possibile cerchiamo di evitare ogni interazione fruttuosa.

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Al minuto 7.30 si fa riferimento alla cantante Patti Smith e al senso di disillusione che provava nella NY fine anni '70, quando ormai s'era definitivamente dissolta l'illusione di poter cambiare la società con i movimenti di massa del decennio precedente. Eravamo all'alba del cosiddetto "radicale individualista", cioè qualcuno che disgustato da qualunque forma di associazionismo si ritiri progressivamente nella sua individualità e osservi la realtà come in un film, lasciandosela scorrere addosso nel bene e nel male, magari attuando modalità sovversive ma sempre a livello personalissimo, del tipo "io non compro più questo, non vedo quello, non faccio i vaccini ecc. e gli altri, boh, liberi di fare come vogliono". Magari gustandosi lo spettacolo dello sfascio generale, pop-corn in mano.

Se consideriamo e parliamo di questo tipo di "individualità masturbatoria", cari miei viviamo nell'epoca di questa individualità. Basta guardare come ci rapportiamo, le peculiarità degli strumenti informatici che usiamo. In questo senso Internet non è un foro come ai tempi dei Romani, in cui discutere la res pubblica, in cui fondamentalmente fare politica, ma un volgare spioncino di un cancello blindato, dietro al quale si cela la nostra individualità, quella di ognuno di noi. Ogni volta che apriamo Internet e non vi partecipiamo attivamente, qualcuno direbbe, apriamo quel minchia di spioncino, come uno che ascolti o osservi una scena di nascosto, in segreto, salvo poi tornare a casuccia e masturbarsi.

A proposito dei fatti di questi ultimi giorni, volevo anche riportarvi quello che hanno scritto sulle pagine di questa rivista: https://www.carmillaonline.com/2016/11/ ... the-house/

Riporto in parte perché sembra un'analisi azzeccata:

"Hillary Clinton ha spedito un pizzino agli elettori, dicendo testualmente “O me, o l’apocalisse”. Gli elettori hanno preferito l’apocalisse.
Alla fine non sono stati i Nazisti dell’lllinois a portare Trump alla presidenza, è stata la classe operaia della Rust Belt, che Hillary ha snobbato mentre incassava l’endorsement di Lady Gaga. E di Wall Street.
Operai, contadini, casalinghe, disoccupati, sottoccupati, pensionati che non hanno scelto Trump nonostante sia raccapricciante, ma proprio perché è raccapricciante.
Per citare Michael Moore, uno dei pochi (insieme a noi di Carmilla) a prevedere la vittoria di Trump:
«Molti votano per Trump per poter essere “terroristi legali”, partecipare alla detonazione del sistema. L’8 novembre puoi andare alle urne e, anche se Trump ti sembra pazzo o non ti piace, lo voti perché sai che farà andare in tilt tutto. Il sistema che ti ha rubato la casa, il lavoro, puoi farlo saltare in aria così, e legalmente. Trump prenderà un sacco di voti da chi vuole sedersi e godersi lo spettacolo di un paese in fiamme».
Trump non farà detonare il sistema personalmente, perché anche lui ne fa parte, ma l’ondata d’incazzatura che l’ha portato alla Casa Bianca come un’esondazione trascina un cassonetto, la stessa ondata che ha prodotto la Brexit e travolto Cameron, non si fermerà qui. Non si fermerà facilmente.
"

Basta che non prosegua solo ed esclusivamente sulle pagine dei blog, perché questa sta diventando la cifra della modernità recente.

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MessaggioInviato: 14/11/2016, 21:38
Non so se Michael Moore abbia visto giusto,mi ricordo di quando Berlusconi scese in campo.
Facevo l'agricoltore,la mattina andavo ai mercati generali,la cantilena era:"Ha fatto i soldi,è un bravo imprenditore,li farà fare anche a noi".E tutti giù a votarlo.
Ora ,va bene,siamo degli idioti agli occhi del mondo,ma non è che anche loro ogni tanto fanno la figura dei coglioni perchè ragionano così e che noi ci facciamo mille pippe pensando che
abbiano deciso con salto carpiato di eleggere 'sto zerbinodotato per punirsi e punirci e godersi lo spettacolo?

Per me sono dei poveri idioti come noi
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MessaggioInviato: 15/11/2016, 8:19
bus64 ha scritto:Non so se Michael Moore abbia visto giusto,mi ricordo di quando Berlusconi scese in campo.
Facevo l'agricoltore,la mattina andavo ai mercati generali,la cantilena era:"Ha fatto i soldi,è un bravo imprenditore,li farà fare anche a noi".E tutti giù a votarlo.
Ora ,va bene,siamo degli idioti agli occhi del mondo,ma non è che anche loro ogni tanto fanno la figura dei coglioni perchè ragionano così e che noi ci facciamo mille pippe pensando che
abbiano deciso con salto carpiato di eleggere 'sto zerbinodotato per punirsi e punirci e godersi lo spettacolo?

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Pensa se il PD in previsione delle prossime politiche candidasse D'Alema, e lo portasse avanti per un anno dicendo al suo elettorato: "O ti mangi questa minestra o ti butti dalla finestra! Di meglio non potevamo offrirti." Magari scartando la candidatura di qualcun altro più "fuori", o meno dentro se vogliamo, al grande magna magna del sistema dei partiti.

A quel punto un elettore del PD, non riconoscendosi più nel suo partito, potrebbe decidere di votare per il candidato dello schieramento opposto, così, giusto per mettergliela in culo al PD. I partiti lo sanno bene quali sono le città in cui hanno la maggioranza degli elettori dalla loro parte, lo sanno anche in base alle preferenze espresse alle comunali. Dunque in questo modo questo ipotetico elettore del PD in una città che di solito voterebbe PD, votando che ne so il M5S assieme a tantissimi altri che solitamente avrebbero votato PD, lancerebbe un bel segnale al suo partito di riferimento. Non è tanto assurdo se ci pensi.

Detto questo lo sappiamo tutti che la democrazia è una presa per il culo. Riprendendo il discorso di Wolfi Landstreicher ti riporto questo estratto da "Willful Disobedience" sul significato di "democrazia" nel contesto moderno:

"Democracy is the political form best suited to the needs of capitalism. Capitalism needs a populace that is, at the same time, under control and voluntarily participatory. After all, these are the traits of the perfect consumer. So it should be no surprise that the actualization of capital’s global project is going hand in hand with attempts to enforce the creation of democratic states throughout most of the world. [...] The fact that democratic systems serve power becomes more obvious when we examine the nature of democratic participation. Democracy starts with the assumption that the “good of all” (or “the greatest good for the greatest number”) takes precedence over the needs and desires of the individual. [...] This collectivist assumption dates back to the early days of capitalism when it was worked out in the writings of utilitarian philosophers such as John Stuart Mills and Jeremy Bentham. [...] But what is this “good of all”? In practise, it could just as readily be called “the good of none”. Within the democratic system, the method for finding the “common good” is to bring all sides or their representatives together to negotiate
and come to a compromise. But what really is the nature of compromise? Each gives up a little of this, renounces a little of that, sacrifices a bit of the other thing (leaving aside the fact that a few are in a position to be able to sacrifice much less than most), until whatever they may have first desired has disappeared in the haze of the democratic “good of all”. Here then is democratic equality: Each leaves the table of negotiation equally disappointed, equally resentful
, equally taking solace in the fact that, at least, the others lost as much as oneself. In the end it is only the two-headed hydra of power, the state and capital, that wins from this process.
"

Ricordiamoci che la democrazia è nata per rispondere alle esigenze concretissime degli abitanti del demo, il "quartiere" o circoscrizione dell'antica Atene. E ricordiamoci anche che questa forma di amministrazione della cosa pubblica ha sempre e solo fatto gli interessi delle classi dominanti: ché pare che solo il 10% della popolazione di tutta l'Attica partecipasse attivamente alla vita politica, donne ovviamente escluse perché relegate alla vita domestica. Questo sistema di decisione dell'andamento delle nostre vite (perché si tratta di quello, no?) ha dimostrato fin dall'inizio tutti i suoi limiti. Attorno a questa falsissima idea di partecipazione le classi dominanti hanno costruito un apparato che si autoalimenta preservando il controllo e mantenendo l'illusione di "partecipazione", sicché "si sta tutti bravi e tranquilli tanto alle prossime elezioni gliela facciamo vedere noi!". Solo che alle prossime elezioni non faremo vedere proprio un cazzo, minchia guardate come siamo messi in Italia che non si elegge un governo da anni, ora in USA gli elettori hanno fatto la loro scelta, si sono voluti sparare nelle palle da soli, lo hanno fatto così come Nerone incendiò la sua stessa città, per divertimento... lo sa il cazzo, fatto sta che alle classi dominanti, quelle che governano "da dietro" :obscene-buttred: - i lobbisti l'establishment la finanza metteteci chi volete - la cosa non piace tanto, cazzo nemmeno gli stessi Repubblicani l'hanno sostenuto. Dunque bisogna eleggerne un altro, "uno che viaggi nella direzione che gli indicheremo... uno dei nostri!". E Hillary, come disgustosamente ormai la chiamano i Democrats, era più dei loro di quell'altro che è pur sempre uno dei loro, però un po' più fuori di testa.

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MessaggioInviato: 15/11/2016, 8:44
Parecchi anni fa sul SECOLO XIX si leggeva la stirscia quotidiana di Nilus, dei genovesi (di Savignone, per la verità) fratelli Origone.
In una di queste, in particolare, Nilus, geniale architetto del faraone, chiese a Zoth saggio e gran sacerdote del Regno:
N: "Zoth, cosa è la democrazia?"
Z: "Un'arte!"
N: "?"
Z: "Si, l'arte di far credere al popolo che è lui a comandare..."

Facevo le medie.
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MessaggioInviato: 15/11/2016, 8:47
Che poi è la stessa arte che hanno tutte le mogli...
Quando parti, non portare con te un idiota. Ne troverai sicuramente uno sul posto.
"Calboni sparava balle così mostruose che a quota 1600 Fantozzi fu colto da allucinazioni competitive."
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MessaggioInviato: 15/11/2016, 17:31
Interessante tesi su come la computerizzazione influenzerà il mondo del lavoro, riducendo le opportunità di reddito per tutte quelle fasce di cittadinanza che vivono di lavori manuali poco qualificati - camerieri, barman, spazzini, autisti, operai non specializzati ma anche i traduttori come me con tanto di laurea (sempre più un foglio di carta da culo in realtà), ma forse non gli apicoltori, o almeno spero...

http://www.oxfordmartin.ox.ac.uk/downlo ... oyment.pdf

Ecco un esempio: http://newsexaminer.net/food/mcdonalds- ... by-robots/

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Struwwelpeter ha scritto:Interessante tesi su come la computerizzazione influenzerà il mondo del lavoro, riducendo le opportunità di reddito per tutte quelle fasce di cittadinanza che vivono di lavori manuali poco qualificati - camerieri, barman, spazzini, autisti, operai non specializzati ma anche i traduttori come me con tanto di laurea (sempre più un foglio di carta da culo in realtà), ma forse non gli apicoltori, o almeno spero...

http://www.oxfordmartin.ox.ac.uk/downlo ... oyment.pdf

Ecco un esempio: http://newsexaminer.net/food/mcdonalds- ... by-robots/

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Alcuni estratti dal testo della tesi che ho linkato e che sto leggendo ora mentre scrivo:

THE FUTURE OF EMPLOYMENT: HOW SUSCEPTIBLE ARE JOBS TO COMPUTERISATION?

Our paper is motivated by John Maynard Keynes’s frequently cited prediction of widespread technological unemployment “due to our discovery of means of economising the use of labour outrunning the pace at which we can find new uses for labour” (Keynes, 1933, p. 3).

The impact of computerisation on labour market outcomes is well-established in the literature, documenting the decline of employment in routine intensive occupations – i.e. occupations mainly consisting of tasks following well-defined procedures that can easily be performed by sophisticated algorithms.

[...] structural shift in the labour market, with workers reallocating their labour supply from middle-income manufacturing to low-income service occupations. Arguably, this is because the manual tasks of service occupations are less susceptible to computerisation, as they require a higher degree of flexibility and physical adaptability (Autor, et al., 2003; Goos and Manning, 2007; Autor and Dorn, 2013).

[...] problem-solving skills are becoming relatively productive, explaining the substantial employment growth in occupations involving cognitive tasks where skilled labour has a comparative advantage, as well as the persistent increase in returns to education (Katz and Murphy, 1992; Acemoglu, 2002; Autor and Dorn, 2013).

The title “Lousy and Lovely Jobs”, of recent work by Goos and Manning (2007), thus captures the essence of the current trend towards labour market polarization, with growing employment in high-income cognitive jobs and low-income manual occupations, accompanied by a hollowing-out of middle-income routine jobs. ==> Ovvero aumento dei posti di lavoro nei settori ultraspecialistici, che richiedono cioè un alto grado di formazione cognitiva, e nei settori a bassissima specializzazione ma dove la forza lavoro umana non è ancora soppiantabile dalle macchine (customer-care, ad esempio); ma nessun aumento di offerta di lavoro in tutti quei settori dai quali la cosiddetta classe media trae la maggior parte del suo sostentamento, lavori in catena di montaggio ad esempio ==> avete detto "morte della classe media", questa è una delle cause.

According to Brynjolfsson and McAfee (2011), the pace of technological innovation is still increasing, with more sophisticated software technologies disrupting labour markets by making workers redundant.

The autonomous driverless cars, developed by Google, provide one example of how manual tasks in transport and logistics may soon be automated. In the section “In Domain After Domain, Computers Race Ahead”, they emphasise how fast moving these developments have been. Less than ten years ago, in the chapter “Why People Still Matter”, Levy and Murnane (2004) pointed at the difficulties of replicating human perception, asserting that driving in traffic is insusceptible to automation: “But executing a left turn against oncoming traffic involves so many factors that it is hard to imagine discovering the set of rules that can replicate a driver’s behaviour [. . . ]”. Six years later, in October 2010, Google announced that it had modified several Toyota Priuses to be fully autonomous (Brynjolfsson and McAfee, 2011).

...

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https://www.wired.it/scienza/lab/2017/0 ... ornamento/
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Jerry ha scritto:https://www.wired.it/scienza/lab/2017/04/24/asimov-75-anni-leggi-robotica-tempo-aggiornamento/


Alcuni governi governano usando l'opinione pubblica e i mezzi di disinformazione di massa per forgiare sentimenti antiumani, antietnici e antisociali e fondamentalmente antistorici, siccome l'ospitalità tra i popoli è un dato assodato sin dai tempi dell'epopea micenea e omerica. Nei primi capitoli della cosiddetta "Telemachia", la prima parte dell'Odissea quando Telemaco appunto va in giro di corte in corte per avere notizie di suo padre, abbiamo esempi celebri di ospitalità tra popoli, come anche di inospitalità assoluta, se è per questo...

Quello che voglio dire è che, al netto della mia ignoranza assoluta di robotica, ho l'impressione che se è possibile convincere milioni di persone (qualcuno ha detto Terzo Reich?) a individuare il nemico in una minoranza, quale che sia, nulla osta affinché un altro governo, decenni dopo, convinca un Network di macchine, appositamente programmate e militarmente equipaggiate, a identificare in un altro Stato un nemico da eliminare fisicamente.

Lo stesso discorso si può ribaltare in ottica marxista sui rapporti tra capitale e proletariato, e in quest'ottica stessa appunto la macchina, l'automazione rappresenta sicuramente un nemico mortale della classe operaia storica.

Poi mettiamoci insomma d'accordo su cosa significhino oggi le categorie "capitale" e "classe (???) operaia" :laughing-rolling:

In chiave post-mederna e post-industriale, il capitale di oggi è secondo moi chiunque possa permettersi studi superiori come master nelle migliori università americane ecc., mentre tutto il resto ricade se volete nel cono d'ombra della definizione "classe media" sempre più proiettata, in realtà, verso forme di quasi-proletariato stemperate da un consumismo isterico garantito per legge (reddito di cittadinanza, a cosa servirebbe se no??), come controparte di una non più goduta partecipazione politica.

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capri espiatori, per pararsi il culo si stanno portando i vecchi portatori dei safari, manovalanza da due soldi che ha la bramosia di raccogliere le briciole del capitalismo, scimmie quasi ammaestrate arrivate a pranzo finito... in caso che gli affamati cerchino di svuotare la dispensa, i primi a pagare saranno gli ultimi arrivati.
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in giro nel mondo c'è troppa gente, al momento di fare piazza pulita, qualcuno dovra fare lo schiavo.... problema gia vissuto in epoche lontane, quando la tecnologia era cosi avanzata che non si aveva bisogno di scrivere o parlare....
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Segnalo la vita secondo me di Reinhold Messner.
Un alpinista anarchico e individualista. Gran bel libro.
70 capitoli che ti tengono incollato alle pagine e ti aprono dei purissimi altissimi levissimi orizzonti
Seriamente!
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Zioffá mi piace sempre di più sto forum.
Interessante il dibattito sulla definizione anarchica della persona. Tutti noi più o meno abbiamo la nostra idea individuale di ciò che siamo, e quasi sicuramente la definizione tout-court di anarchico non calza su nessuno di noi.
Però se non così come cazzo mi chiamo? Mimimmi? Come i nemici marziani dei fascisti?
Ok sono un mimimmo. Non scriverò un manifesto sul mimimmismo però. Sembrerebbe poco serio. E poi in quanto definizione non vi rientrerei e così via.
Messner trova il suo essere allontanandosi dalla società, vivendo per i cavoli suoi, e io lo condivido molto.
Le lotte (a cui partecipo e che sostengo, ovviamente) per trasformare in meglio la nostra società non sono un mezzo che consente di vincere un qualcosa, solo di contrastarlo, deviarlo e di raggiungere una soluzione di compromesso. Siamo troppi e in un contesto troppo limitato per stare tutti bene e andare tutti d'accordo. Allora doppia vita. Quando vado in giro per la società cerco di mantenere la mia identità e al contempo adattarmi al contesto qb per sopravviverci in mezzo. Quando sono fuori faccio li cazzi miei. Non vedo tante altre soluzioni. Per questo mi sta sul culo chi cerca di disciplinare anche la montagna. In val maira chiudono al traffico le strade di montagna. Bravi stronzi. Così c'avete le montagne pulite e le coscienze lavate perché adesso è green. Si è proprio quello che salverà il pianeta. Perché se non si gira più in 10 al giorno su di li allora l'inquinamento non esiste. Lo dico da alpinista ed escursionista eh!!
E quando nevica ordinanze comunali vietato andare in montagna. Contro il principio di libera circolazione scritto sulla costituzione. Brillante. Così vai al bar e non ti fai male. Che poi ti devo venire a prendere. No grazie vado lo stesso, se mi faccio male non venirmi a prendere no?
No non puoi essere responsabile di te stesso così sei libero!! Non controllabile dunque potenzialmente dannoso!!! E se non sei come gli altri e non occupi lo spazio che ti è destinato non va bene.
Ma il problema è che lo vedi non solo nelle istituzioni questo pensiero. Nei tuoi amici e conoscenti, che ti dicono stai a casa! Perché per loro è sinceramente meglio.
Non è anarchia è solo libertà vera quella che andiamo cercando. Solo che non può essere registrata come preferenza da un cookie, non è inquadrabile in una logica commerciale e quindi non va bene. A nessuno. Perché non porta soldi fondamentalmente, a nessun livello.
Se uno sceglie di lavorare meno per farsi di più le cose di cui necessita in prima persona non va bene perché non fa PIL allora lo imbattiamo di tasse così deve lavorare 6 giorni e chiamare uno a fare i lavori che si farebbe da solo. E così via. Devi essere iperspecializzato nella minchiata inserita nella società ce fai, e per il resto un perfetto incapace conviene a tutti. A me che faccio l'imbianchino che così lavoro di più, a me datore di lavoro che così ho meno dipendenti e meno spese, a me che vendo le verdure che e ne compri di più etc etc
Non comprate i miei servizi, fateveli da soli i lavori che riuscite.
E io mi faccio i miei. La società feudale funzionava così ed era troppo statica. Ormai funziona al contrario e non mi pare che siano tutti felici.
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MessaggioInviato: 29/04/2017, 18:34
Nessuno lo vuole dire chiaramente ma lo stallo attuale, che è ben voluto e promosso dalle classi dirigenti così come dalla politica tutta, è il frutto di una pacificazione forzosa del conflitto a partire dagli anni '80.

Conflitto significa proprio andare a sparare a giudici, politici, imprenditori. Però i cosiddetti intellettuali comunisti che poi la domenica andavano tutti in FIGC a vedere Happy Days, Fonzie, Yeah! (battuta rubata questa...), col senno di poi tutti a dare addosso a Curcio, le BR, LC, PO ecc.

Invece sta a vedere un po' che quelli avevano capito come cambiare la società, come far veramente pesare la lotta di classe a chi quella stessa lotta da un lato la nega, salvo poi inasprirla con le azioni di ogni giorno, con le parole di ogni giorno.

Recuperare il conflitto come i valligiani nostri fratelli hanno dimostrato essere possibile fare, militarizzazione o meno del territorio.
Quello che in questi giorni sta succedendo in Salento con la TAP, che nessuno vuole e che però si farà, eccome.

S.
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MessaggioInviato: 29/04/2017, 19:16
Comunque l'identità anarchica nasce nel momento stesso in cui ti rendi conto che la tua vita è governata da forze negative (in senso assoluto, in quanto limitano la libertà dell'individuo) esterne ed estranee alla tua volontà, e identifichi queste forze con lo Stato.

S.
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MessaggioInviato: 05/05/2017, 21:32
Io amo questo forum, perché ti costringe a usare la testa.
E questo non è un aspetto di poco conto.
Grazie.
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Chicco: "Non le conoscerai mai se non vai."
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MessaggioInviato: 07/05/2017, 20:22
pakkio ha scritto:Segnalo la vita secondo me di Reinhold Messner.
Un alpinista anarchico e individualista. Gran bel libro.
70 capitoli che ti tengono incollato alle pagine e ti aprono dei purissimi altissimi levissimi orizzonti
Seriamente!


io ammiro moltissimo messner,ma le sue cagate di egocentrismo le ha fatte anche lui,tipo aprire con il suo nome vie dove gli altri hanno rinunciato per sfiga a 10 m dalla vetta.si sapeva lo stesso che era il più forte ma ha voluto strafare.
meglio un 90 oggi che un 110 domani

acc...dannaz...malediz...

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