

Prima ho sempre fatto volontariato ma di viaggio in viaggio cambiavo sempre associazione, a seconda della destinazione.
Poi si sa la vita è strana..si fanno programmi, si hanno delle idee e poi..zac! Arriva sempre il fuori programma che puntualmente mi incasina, piacevolmente..o almeno così funziona per me.
E così arrivò la maison, il suo biglietto da visita fu Flavio, solo a mandare avanti la baracca con una bimba di 6 anni a casa e moglie in ospedale: nasceva la piccola Sile.
Eppure lui era lì attaccato a quel maledetto pc che faceva il possibile per non dimenticare le altre sue bimbe e rispondeva a me, sconosciuta proveniente dal mondo di internet, dandomi informazioni su quella grande casa in riva all’oceano.
Eccola la fregatura

Tre anni fa la maison aveva un piano in meno, un ristorante in affitto che rasentava l’indecenza e le bambine che non sempre avevano vestiti puliti e in ordine. Flavio da solo non poteva fare di più.
Ora siamo in tre (Flavio, una mia amica di Milano ed io) e siamo riusciti a creare, tra le altre cose (ma non è di questo che voglio parlare ora), un discreto giro di persone.
E giungiamo ad agosto 2011.
Arrivano gli ennesimi turisti/volontari (quelli che fanno un po’ e un po’ insomma, qualche giro ma si danno anche da fare) e mentre i mariti si dan da fare nel cortile di casa le donne si chiudono in cucina e con l’aiuto (o meglio l’intralcio) delle bimbe un po’ più grandi iniziano a sfornare dolci su dolci.
(Quando parte qualcuno, ormai da tre anni a questa parte, mi assicuro sempre che abbia in valigia del lievito e del cacao per deliziare le mie piccole iene

Risultato:
Dopo due settimane di pasticceria a go go trovo in cortile Bernardette, 7 anni, e le dico:
“Berna c’è la torta su in sala”
E lei sgranando gli occhi e gonfiano le guance

“Basta torta!”
Ahhhhhhhh peste ingrata!!
Tre anni fa non sapevi nemmeno come fosse fatta una torta e ora me la snobbi????!!!
Piccola canaglia, come son contenta che stai bene!!!
