Jerry ha scritto:Stavo pensando a come in ogni formalizzazione coerente della matematica che sia sufficientemente potente da poter assiomatizzare la teoria elementare dei numeri naturali — vale a dire, sufficientemente potente da definire la struttura dei numeri naturali dotati delle operazioni di somma e prodotto — è possibile costruire una proposizione sintatticamente corretta che non può essere né dimostrata né confutata all'interno dello stesso sistema. Intuitivamente, la dimostrazione del teorema ruota attorno alla possibilità di definire una formula logica φ che nega la propria dimostrabilità: si prova quindi che, affinché T sia coerente, né φ né ¬φ possono essere dimostrabili. È dunque cruciale che T consenta di codificare formule autoreferenziali, che parlano cioè di sé stesse: questa richiesta è garantita dal fatto che T è espressiva almeno quanto l'aritmetica o più in generale che T sia in grado di rappresentare tutte le funzioni ricorsive primitive.
è una formula che usi per tagliare meglio i capelli?
Messaggi: 10705 Iscritto il: 09/05/2010, 22:15 Regione: in transito per la brianza
Inviato: 04/09/2012, 20:42
Luccre ha scritto:IPERINFLAZIONE WEIMARIANA Già allo scoppio della prima guerra mondiale, nel 1914, per fronteggiare l'immane sforzo bellico, la Germania abolì la convertibilità aurea del marco. Quando la Grande Guerra divenne sempre più probabile, la popolazione ritirò dalla banca del Reich monete d'oro per un valore di 100 milioni di marchi. Di conseguenza, quest'ultima sospese l'incasso di banconote e monete divisionali. Il governo perseguì la via del finanziamento statale incrementando la stampa di banconote. Fino al termine del conflitto, la quantità del denaro in circolazione era quintuplicata, mentre la quota delle monete era scesa allo 0,5 per cento. I costi astronomici del conflitto, dell'ordine di 164 miliardi di marchi, furono sostenuti soprattutto da diverse forme di prestiti obbligazionari e solo in minima parte da imposte belliche e aumenti delle tasse. L'idea era, una volta usciti vittoriosi, di ripagare i debiti a spese dei vinti, ma il conflitto vide la Germania uscire sconfitta. Tra il 1871 ed il 1913 l'inflazione tedesca aveva mostrato un andamento molto contenuto e a tratti addirittura negativo, negli anni della prima guerra mondiale l'inflazione annua salì invece in media al 28,3%. Come una bomba ad orologeria, gli squilibri finanziari derivanti dalle immense necessità di spesa dello Stato per ragioni di guerra esplosero dopo un lustro in tutta la loro drammaticità. Nel periodo direttamente successivo, cioè tra il 1919 ed il 1923, l'inflazione raggiunse il 662,6% annuo. Nel biennio tra 1921 e 1923 si scatenò la vera "iperinflazione di Weimar". Durante la sua fase finale, nel novembre 1923, il marco valeva un bilionesimo [1/1.000.000.000.000] di quanto valesse nel 1914.
ok Luca, il tuo messaggio mensile l'hai scritto.....mo stai bravo fino a ottobre nè
Messaggi: 2041 Iscritto il: 10/05/2010, 22:08 Località: Opera
Inviato: 04/09/2012, 20:49
La cosa preoccupante e' che ne parlavo veramente oggi
Non sono nessuno per giudicare, so solamente che ho un'antipatia innata per i censori, i probiviri....ma soprattutto sono i redentori coloro che mi disturbano di più.
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Regione: Piemonturia o Ligurionte, fate voi...
Inviato: 04/09/2012, 20:51
@ Giorgino...
Infatti!
Fondamentalmente, la dimostrazione del teorema consiste nella costruzione, all'interno di un sistema assiomatico formale, di una certa affermazione p a cui si può dare la seguente interpretazione meta-matematica: p = "Questa affermazione non può essere dimostrata" In questa veste, essa può essere vista come una moderna variante del paradosso del mentitore. Diversamente dall'affermazione del mentitore, p non fa riferimento diretto a sé stessa; la precedente interpretazione può solamente essere formulata dall'esterno del sistema formale. Se il sistema formale è coerente, la prova di Gödel mostra che p (e la sua negazione) non possono essere dimostrate nel sistema. Pertanto p è "vera" (p dice che non può essere dimostrata, e non può essere dimostrata) ma non può essere formalmente dimostrata nel sistema. E questo sia per "n" che per "ni" a patto che siano chiari i principi di valenza del postulato d'origine.
Ecco come viene magnificamente spiegato:
Parte 1
Parte 2
anatra di gomma ha scritto:
Jerry ha scritto:Stavo pensando a come in ogni formalizzazione coerente della matematica che sia sufficientemente potente da poter assiomatizzare la teoria elementare dei numeri naturali — vale a dire, sufficientemente potente da definire la struttura dei numeri naturali dotati delle operazioni di somma e prodotto — è possibile costruire una proposizione sintatticamente corretta che non può essere né dimostrata né confutata all'interno dello stesso sistema. Intuitivamente, la dimostrazione del teorema ruota attorno alla possibilità di definire una formula logica φ che nega la propria dimostrabilità: si prova quindi che, affinché T sia coerente, né φ né ¬φ possono essere dimostrabili. È dunque cruciale che T consenta di codificare formule autoreferenziali, che parlano cioè di sé stesse: questa richiesta è garantita dal fatto che T è espressiva almeno quanto l'aritmetica o più in generale che T sia in grado di rappresentare tutte le funzioni ricorsive primitive.
è una formula che usi per tagliare meglio i capelli?
E secondo te dovrei stare ad ascoltare tutti i discorsi delle mie clienti? Ma sei fuoriiii??????
Poe disse che la realtà è piu strana dell'immaginabile.. quindi ogni spiegazione insegue la vita ma non ci da le chiavi per prevederla o viverla. queste sono dentro di noi, date dalla nostra sete di giustizia e di comprensione. anche dell'altro.
___surrealismo unica via___ "Lasciate entrare il cane coperto di fango, si può lavare il cane e si può lavare il fango... Ma quelli che non amano nè il cane, nè il fango... Quelli no... Non si possono lavare." Jacques Prevert
yeah ha scritto:Poe disse che la realtà è piu strana dell'immaginabile.. quindi ogni spiegazione insegue la vita ma non ci da le chiavi per prevederla o viverla. queste sono dentro di noi, date dalla nostra sete di giustizia e di comprensione. anche dell'altro.
e aggiungo "sete di bellezza".
@manu:
___surrealismo unica via___ "Lasciate entrare il cane coperto di fango, si può lavare il cane e si può lavare il fango... Ma quelli che non amano nè il cane, nè il fango... Quelli no... Non si possono lavare." Jacques Prevert