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4 chiacchiere tra amici

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CMDM
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MessaggioInviato: 02/10/2012, 11:43
Non so cosa dirvi davvero.
Tre minuti alla nostra più difficile sfida professionale.
Tutto si decide oggi.
Ora noi, o risorgiamo come squadra, o cederemo un centimetro alla volta, uno schema dopo l'altro, sino alla disfatta. Siamo all'inferno adesso, signori miei. Credetemi.
E... possiamo rimanerci, farci prendere a schiaffi oppure aprirci la strada lottando verso la luce.
Possiamo scalare le pareti dell'inferno un centimetro alla volta.

Io però non posso farlo per voi, sono troppo vecchio.
Mi guardo intorno vedo i vostri giovani volti e penso... certo che... ho commesso tutti gli errori che un uomo di mezza età possa fare. Sì perché io ho sperperato tutti i miei soldi, che ci crediate o no. Ho cacciato via tutti quelli che mi volevano bene e da qualche anno mi dà anche fastidio la faccia che vedo nello specchio.
Sapete col tempo, con l'età tante cose ci vengono tolte ma questo fa... fa parte della vita.
Però tu lo impari solo quando quelle cose le cominci a perdere e scopri che la vita è un gioco di centimetri. E così è il football.
Perché in entrambi questi giochi, la vita e il football, il margine d'errore è ridottissimo. Capitelo...
Mezzo passo fatto un po' in anticipo o in ritardo e voi non ce la fate. Mezzo secondo troppo veloci o troppo lenti e mancate la presa. Ma i centimetri che ci servono sono dappertutto, sono intorno a noi, ci sono in ogni break della partita, ad ogni minuto, ad ogni secondo.
In questa squadra si combatte per un centimetro. In questa squadra massacriamo di fatica noi stessi e tutti quelli intorno a noi, per un centimetro. Ci difendiamo con le unghie e con i denti per un centimetro.
Perché sappiamo che quando andremo a sommare tutti quei centimetri, il totale allora farà la differenza tra la vittoria e la sconfitta, la differenza tra vivere e morire.
E voglio dirvi una cosa: in ogni scontro è colui il quale è disposto a morire che guadagnerà un centimetro.
E io so che se potrò avere un'esistenza appagante sarà perché sono disposto ancora a battermi e a morire per quel centimetro. La nostra vita è tutta lì. In questo consiste, e in quei 10 centimetri davanti alla faccia.

Ma io non posso obbligarvi a lottare! Dovrete guardare il compagno che avete accanto, guardarlo negli occhi. Io scommetto che ci vedrete un uomo determinato a guadagnare terreno con voi. Che ci vedrete un uomo che si sacrificherà volentieri per questa squadra, consapevole del fatto che quando sarà il momento voi farete lo stesso per lui.
Questo è essere una squadra, signori miei!
Perciò... o noi risorgiamo adesso, come collettivo, o saremo annientati individualmente.
È il football ragazzi! È tutto quì.
Allora, che cosa volete fare?
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CMDM
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MessaggioInviato: 02/10/2012, 11:44
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Mastro Salamella
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MessaggioInviato: 02/10/2012, 11:48
C'è da chiederlo?!Si lotta sempre e comunque...
Una volta per vardà i ciap dovevi slargà i mutand, adess per vardà i mutand devi slargà i ciap...
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La Ragioneria innalzata ad arte
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MessaggioInviato: 02/10/2012, 12:46
io preferisco Velasco !




L’attaccante schiaccia fuori perché la palla non è alzata bene, ma la palla non è alzata bene perché chi riceve non lo fa nel migliore dei modi. Quest’ultimo, poverino, non può a sua volta scaricare la colpa sull’avversario che la batte troppo forte ed è costretto, suo malgrado, a interrompere la catena di scarica barile che Velasco definisce cultura degli alibi.

Se la realtà è come è, e non come io voglio che sia…
Senza voler passare all’estremo opposto e molto americano del puoi tutto ciò che vuoi, dobbiamo perdere la cattiva abitudine di trovare cause ai nostri problemi che siano “fuori di noi”. Quando ci si presenta un problema, quando non raggiungiamo un obiettivo, certamente possiamo attribuire molte colpe ad altre persone, alla sfortuna, al destino, ma troppo spesso le cause esterne ci servono da scuse per non ammettere la nostra parte. Se da un lato questo salvaguarda la nostra autostima (che è molto labile, non vi pare?) dall’altro ci impedisce di lavorare sugli unici fattori che potremmo realmente modificare per puntare al successo: noi stessi!
Sono salito sulla cattedra per ricordare a me stesso che dobbiamo sempre guardare le cose da angolazioni diverse. E il mondo appare diverso da quassu'.E' proprio quando credete di sapere qualcosa che dovete guardarla da un'altra prospettiva.
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Capotennico
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in transito per la brianza
MessaggioInviato: 02/10/2012, 13:08
Troppe seghe....e, troppa concentrazione su se stessi.....che poi se la ragione sta nel mezzo risolvendo le proprie turbe si è già a mezza strada per la risalita no?
capotennico rettore
socio Al

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