Una parte di me:

4 chiacchiere tra amici

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DeadLander
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MessaggioInviato: 20/07/2010, 12:38
beh, non è assolutamente in tema, magari ad alcuni non piacerà, sicuramente ci sono pensieri differenti, ma in una giornata di nostalgico abbandono ai ricordi ed alle emozioni, voglio condividere con voi una delle parentesi più significative della mia vita.

Son partito "credente", non invasato,sia ben chiaro..volevo far parte di qualcosa che davvero significava molto per me,pur non essendoci motivi apparenti visto che non ho parenti che lo fanno per mestiere;semplicemente lo sentivo nelle vene..e anche un pò nel cuore.

Mi piaceva l'idea di partire, girare un poco l'Italia e, perchè no,l'estero.

Con l'intento di aiutare e per quanto possibile,dove possibile,fare la mia buona azione.
Ho avuto modo di conoscere realtà davvero differenti, si scontravano tra di loro come macigni,ma erano legate da un unico filo conduttore..il cameratismo che si creava..volenti o meno.E non sono mai uscito dallo stivale.

Questo era il "Primo Reggimento San Giusto":

http://it.wikipedia.org/wiki/1%C2%BA_Reggimento_fanteria_%22San_Giusto%22

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MessaggioInviato: 20/07/2010, 12:48
Condivido e capisco pienamente.
Sono partito volontario facendo due anni in cui credevo e ne ero fiero come lo sono adesso a distanza di 14 anni.
80° reggimento Roma base a Cassino ero un fuciliere assaltatore. Che bei tempi. Mi sono fatto un culo come un'oca.
Nostalgico eternamente. Sempre fedele alla patria.
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Rispetto per le idee ed i sentimenti di tutti ma proprio non riesco a capire come possa una persona credere nel sistema militare italiano.Non per questioni di pacifismo o etiche o morali (troppo soggettive per essere comprese) ma per questioni pratiche ed economiche.La difesa è uno dei buchi neri del bilancio dello stato,è gestita e organizzata da 4 stronzi arraffa soldi che non esitano a mandarti a morire in qualche bucodiculo di posto per questioni politico economiche,dopodichè se sopravvivi alla missione di pace ma muori di cancro per esposizione ad agenti chimici o radioattivi negano tutto e sono solo cazzi tuoi.D'altro canto chi sceglie di essere militare dovrebbe sapere a cosa va incontro,ma un bello stipendio aiuta a non pensare troppo ai lati negativi della faccenda.Almeno fino a che non ti toccano personalmente.
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6° 81 TRIESTE, è li che ho fatto le prime esperienze in fuoristrada...con la vecchia AR, miii come ci si divertiva! e li prendevano SOLO 1000lire al giorno, che tolti ipermessi ecc ti restavano si e no 25k lirette.
Anyway the wind blow!
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MessaggioInviato: 20/07/2010, 13:07
Brugo ha scritto:.D'altro canto chi sceglie di essere militare dovrebbe sapere a cosa va incontro,ma un bello stipendio aiuta a non pensare troppo ai lati negativi della faccenda.Almeno fino a che non ti toccano personalmente.


sia chi lo fa per soldi,sia chi lo fa col cuore,sa bene quali posso essere i rischi. Dal mio punto di vista, esclusi i sentimenti o forse no, lo vedo come un lavoro,un lavoro come tanti altri,con i propri rischi e pericoli,ma con i suoi lati positivi. Il muratore che lavora senza protezioni sa che potrebbe cadere e morire,il poveretto che entra in una cisterna senza maschera o con la maschera ,ma coi filtri a puttane, sa che potrebbe non uscirne..chi percorre le strade ed autostrade ha sicuramente più probabilità di fare incidenti di uno che la usa poco..l'operaio che lavora vicino a macchine senza pannelli di sicurezza, sa che potrebbe lasciarci qualche piuma.. così vale per chi fa il militare,chi parte,sa che potrebbe andare in missione e ne conosce i pericoli.. tutti o molti hanno una cosa in comune,lo fanno per mantenere la famiglia.
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MessaggioInviato: 20/07/2010, 13:11
In cosa credere è una selta soggettiva, condivisibile o meno.
Personalemnte non condivido l'esercito.
Ma ammiro i buoni propositi e gli impegni di chi crede realmente in qualcosa, che fa sacrifici, che ci mette l'animo.
Rimango sempre stupita di fronte alla tenacia e alla costanza.
Perchè la causa per la quale ti schieri puoi anche scoprire che poi è sbagliata, può anche cadere e affondare, ma lo spirito che rimane nel tuo cuore è tuo per sempre e se è puro non cadrà nel dimenticatorio, cambierà semplicemente direzione.
La vita è breve… Perdona in fretta, bacia lentamente, ama davvero, ridi sempre di gusto… E non pentirti mai di qualsiasi cosa ti abbia fatto sorridere, oppure piangere. S. Bambaren

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MessaggioInviato: 20/07/2010, 13:12
pensavo fossi partito per una cooperazione da qualche parte...
ho fatto anche io la naja.. caserma operativa, mi sono imboscato in 3 giorni. fanculo.
cameratismo quando stai condividendo la stessa merda, ci sta, lo capisco.
ma sono contro ogni esercito, è la negazione della logica e dei rapporti umani, e i gradi sostituiscono il valore di un uomo.
come può un tenente essere per "diritto" migliore di un sergente?
comunque, sono stati anni della vostra vita, lunga da me dire che è "tutto merda"... ;)
o meglio, "è tutto merda" in generale, poi è chiaro che il singolo evento.. boh..
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MessaggioInviato: 20/07/2010, 13:17
Afrika ha scritto:In cosa credere è una selta soggettiva, condivisibile o meno.

Ma ammiro i buoni propositi e gli impegni di chi crede realmente in qualcosa, che fa sacrifici, che ci mette l'animo.
Rimango sempre stupita di fronte alla tenacia e alla costanza.
Perchè la causa per la quale ti schieri puoi anche scoprire che poi è sbagliata, può anche cadere e affondare, ma lo spirito che rimane nel tuo cuore è tuo per sempre e se è puro non cadrà nel dimenticatoio, cambierà semplicemente direzione.


io la penso esattamente come te
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MessaggioInviato: 20/07/2010, 13:24
yeah ha scritto:pensavo fossi partito per una cooperazione da qualche parte...
ho fatto anche io la naja.. caserma operativa, mi sono imboscato in 3 giorni. fanculo.
cameratismo quando stai condividendo la stessa merda, ci sta, lo capisco.
ma sono contro ogni esercito, è la negazione della logica e dei rapporti umani, e i gradi sostituiscono il valore di un uomo.
come può un tenente essere per "diritto" migliore di un sergente?
comunque, sono stati anni della vostra vita, lunga da me dire che è "tutto merda"... ;)
o meglio, "è tutto merda" in generale, poi è chiaro che il singolo evento.. boh..


credo che , come dicevo divevo prima, è come un lavoro "normale" ( anche se non è un lavoro a-normale), non sempre chi stà in alto è migliore di chi stà sotto..e lo si vede quotidianamente, in ogni campo, nemmeno io dico dico che sia "tutto oro" perchè di oro proprio non c'è nulla, ma nemmeno altrove lo si trova.

Però mi ha regalato lo stesso tante cose buone, amici , in particolare.
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MessaggioInviato: 20/07/2010, 13:25
Gabriele85 ha scritto:
Brugo ha scritto:.D'altro canto chi sceglie di essere militare dovrebbe sapere a cosa va incontro,ma un bello stipendio aiuta a non pensare troppo ai lati negativi della faccenda.Almeno fino a che non ti toccano personalmente.


sia chi lo fa per soldi,sia chi lo fa col cuore,sa bene quali posso essere i rischi. Dal mio punto di vista, esclusi i sentimenti o forse no, lo vedo come un lavoro,un lavoro come tanti altri,con i propri rischi e pericoli,ma con i suoi lati positivi. Il muratore che lavora senza protezioni sa che potrebbe cadere e morire,il poveretto che entra in una cisterna senza maschera o con la maschera ,ma coi filtri a puttane, sa che potrebbe non uscirne..chi percorre le strade ed autostrade ha sicuramente più probabilità di fare incidenti di uno che la usa poco..l'operaio che lavora vicino a macchine senza pannelli di sicurezza, sa che potrebbe lasciarci qualche piuma.. così vale per chi fa il militare,chi parte,sa che potrebbe andare in missione e ne conosce i pericoli.. tutti o molti hanno una cosa in comune,lo fanno per mantenere la famiglia.


Questa è la visione che butta nel cesso le lotte di chi,ormai decenni indietro,con gli scioperi e con le randellate aveva guadagnato qualche diritto per i lavoratori (operai o militari che siano).Se il muratore,il poveretto,chi percorre autostrade,l'operaio e il militare facessero valere i propri diritti invece di subire a capo chino perchè "tanto in italia è cosi" la situazione sarebbe diversa.
Chiedi a tuo figlio se preferisce una vita di stenti con suo padre o una bella vita da orfano.
Il massimo che un uomo può fare per la sua famiglia è restare vivo invece di morire lasciando sulla schiena a chi resta il senso di colpa.
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MessaggioInviato: 20/07/2010, 13:27
Gabriele85 ha scritto:sia chi lo fa per soldi,sia chi lo fa col cuore,sa bene quali posso essere i rischi. Dal mio punto di vista, esclusi i sentimenti o forse no, lo vedo come un lavoro,un lavoro come tanti altri,con i propri rischi e pericoli,ma con i suoi lati positivi. Il muratore che lavora senza protezioni sa che potrebbe cadere e morire,il poveretto che entra in una cisterna senza maschera o con la maschera ,ma coi filtri a puttane, sa che potrebbe non uscirne..chi percorre le strade ed autostrade ha sicuramente più probabilità di fare incidenti di uno che la usa poco..l'operaio che lavora vicino a macchine senza pannelli di sicurezza, sa che potrebbe lasciarci qualche piuma.. così vale per chi fa il militare,chi parte,sa che potrebbe andare in missione e ne conosce i pericoli.. tutti o molti hanno una cosa in comune,lo fanno per mantenere la famiglia.


...di questi discorsi quello che più mi URTA è il fatto che quando muore un civile sul lavoro si e no che ne danno notizia altrimenti va a far numero; se un militare ,il quale ha comunque scelto, vieni quantomeno ferito fa scompaginare i giornali. Ma diamine! ha scelto il suo lavoro! Quelli sono i suoi rischi! E a ben vedere i rischi sono ben maggiori in certi lavori malpagati.
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MessaggioInviato: 20/07/2010, 13:33
Gegio ha scritto:Forse il modo di esporre le cose di Brugo è un po' secco, ma come non quotarlo....

Brugo ha scritto:......
Chiedi a tuo figlio se preferisce una vita di stenti con suo padre o una bella vita da orfano.


"...la cosa piu bella nella vita....il grazie di un bambino." (Pino Damato)
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MessaggioInviato: 20/07/2010, 13:40
Sia per motivi civili che militari ogni battaglia vuole ha i suoi caduti.
Vale per le forze regolari armate come per le resistenze (sempre di ordine paramilitare anche se predicano la loro contrarietà) e i diritti civili di tutte le battaglie dei lavoratori per i propri diritti.
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MessaggioInviato: 20/07/2010, 13:43
no no no , attenzione Paolo, non fraintendermi, la mia non voleva essere un'espressione di rassegnazione " è così, che ci possiamo fare" ho solo fatto alcuni esempi di come ogni lavoro comporti dei rischi, verissimo che non ci si debba inginocchiare davanti a certe situazioni ( i miei esempi forse erano un pò forti e non sono riuscito a trasmettere ciò che penso) ma dico solo che ogni cosa che facciamo comporta dei rischi,lo so forse è un ragionamento del cazzo,ma cercate di seguirmi, in ogni azione che facciamo quotidianamente esiste un margine di rischio...ovviamente rapportato all'azione... la strada ne è un esempio lampante credo, chi macina più chilometri ha più probabilità di fare incidenti, anche chi stà in casa può avere degli incidenti...in ogni lavoro ,il lavoratore, è sottoposto ad una percentuale di "rischio"... il militare è la stessa cosa, solo che , non so per quale malato motivo, viene tutto esasperato.. se venisse visto come una semplice occupazione,credo che ci sarebbero meno incomprensioni.

Io sono contro a chi chiama martiri o santi chi muore "sul campo" OGGI, perchè chi va è un volontario, chi è rimasto dopo la leva è un volontario, stipendiato per quello che fa..

questo non vuol dire che uno non debba ribellarsi se si viene mandati "allo sbaraglio" ( anche qui,intendo in qualsiasi ambito lavorativo)
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il militare non è un lavoro come un altro nessun altro lavoro consiste nell uccidere o far guerra il muratore o l operaio che muore non sta cercando di ammazzare qualcuno......
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MessaggioInviato: 20/07/2010, 13:47
Brugo scusa se vado fuori tema, ma meglio essere ricchi e sani che poveri e malatti! :lol: :lol:
Torno in tema, sarà che quando ho fatto il militare non potevi scegliere come oggi, lo dovevi fare e boh!
Quindi visto che dovevo farlo e non avevo il becco di una lira, ho deciso di andare nella Folgore.
L'incarico era ripiegatore di paracadute umani, è stato un lavoro piacevole retribuito all'epoca con 90 mila lire al mese parlo del 1976. Chiaro è che oggi le cose sono diverse, mentre prima l'esercito non veniva utilizzato per operazioni all'estero, oggi certe operazioni sono il paravento a interessi colossali. il problema è che sono pagate da noi contribuenti anche in termini di vite umane.
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http://www.youtube.com/watch?v=Wcgt-0zLTlI

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MessaggioInviato: 20/07/2010, 14:03
Ok Gabri,capito.
Rimane però il fatto che chi si arruola volontario si va a ficcare in un sistema marcio e disfunzionale consapevolmente.Non credo che al giorno d'oggi ci sia bisogno del "fante" per vincere una guerra.Non c'è neanche bisogno della guerra stessa per assogettare un paese o modificarne l'ordinamento politico.Si continua a tener in piedi la macchina bellica solo perchè muove montagne di soldi,tra l'altro a discapito del resto del paese.Siamo una nazione con le pezze al culo ma spendiamo 27 milioni di euro a semestre ogni mille soldati in missione,questo forse da da mangiare al figlio del soldato,ma taglierà la pensione al padre del soldato e ridurrà l'assistenza sanitaria di tutta la famiglia del soldato e anche alle famiglie che col soldato non hanno nulla a che vedere.

Due cifre:
”Le risorse necessarie sono allo stesso livello del 2009”, quindi ”nel 2010 per le missioni internazionali non c’è stato un aumento di un solo euro”. Nel 2009 il governo stanziò un miliardo e mezzo di euro per le missioni militari all’estero il cui finanziamento esula dai fondi assegnati al Bilancio della Difesa.

I costi maggiori erano ripartiti tra le missioni in Afghanistan (600 milioni), Libano (300 milioni), Kosovo (135), Bosnia (30 milioni) lotta ai pirati somali (30 milioni) e missione addestrativa in Iraq (11 milioni). Nel primo semestre di quest’anno le stesse missioni hanno assorbito fondi per: Afghanistan 327 milioni, Kosovo 72, Bosnia 16, Iraq 6, Libano 142, lotta ai pirati somali 26.

Stanziamenti semestrali in linea con i precedenti impegni finanziari. La riduzione dei contingenti effettuata negli ultimi mesi in Libano, Kosovo e Bosnia potrà consentire di risparmiare nel prossimo semestre poche decine di milioni che verranno però in buona parte assorbiti dai soli costi di indennità di missione dei rinforzi in arrivo a Herat pari a 27 milioni di euro a semestre per mille militari considerando un’indennità media di 150 euro al giorno.

I militari italiani in Afghanistan percepiscono, oltre allo stipendio mensile, una diaria che varia dai 141 euro per truppa e sottufficiali, ai 166 per gli ufficiali fino ai 174 per colonnelli e generali. Per questo aumentare le truppe in Afghanistan senza innalzare i costi della missione e in generale le spese per le missioni all’estero appare un’operazione ardua"

Fonte: Panorama.it
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Capitan Nemo(Dani) ha scritto:il militare non è un lavoro come un altro nessun altro lavoro consiste nell uccidere o far guerra il muratore o l operaio che muore non sta cercando di ammazzare qualcuno......


i telegiornali, come la stampa, mi pare ovvio, sono più interessati alle notizie quando c'è sangue, non si parla mai però delle scuole, delle strade,degli acquedotti, delle fogne, del sistema sanitario, degli aiuti alimentari che vengono costruiti in molte zone del mondo...e molte volte non deve esserci una guerra per portare tutto questo.. la guerra fa vittime, tutti lo sanno e credo nessuno possa dire essere bella, ma sono veramente tanti i tetri in cui opera l'esrcito e di cui nessuno sa nulla o nessuno ha interesse a parlarne.. fa parte dell'essere militare l'altruismo e l'aiutare le altre persone\popolazioni, "il soldato" , quello che partiva di casa e veniva armato per uccidere non esiste più da tempo, gli invasati, quelli , vengono esclusi quasi automaticamente dal sistema o dagli stessi commilitoni.. per carità, questo è quello che ho potuto vedere io..
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Brugo, ti quoto con mestizia...

Dura da ammettere ma cresciamo col mito della guerra e del nemico, la storia che studiamo a scuola altro non è che la storia delle guerre, da ragazzini ci educano al pensiero coi soldatini e le pistole giocattolo, da grandi coi film e i telegiornali.
E' storia vecchia, i culoni poggiati sul velluto ingrassano alle spalle del popolo che insegue la gloria....

@Gabriele, la differenza tra ieri e oggi è che oggi la guerra la chiamano "missione di pace" e già questo è aberrante
Per opere umanitarie, se così fossero davvero, non ci sarebbe bisogno di armi.
«Sta perdendo il suo tempo ragazzo. Juanito sa solo scoreggiare mentre gli altri ridono e aspirano il tanfo. Come vede, l'organizzazione sociale dell'ospizio non differisce molto da quella del mondo esterno.»
Prossimo

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