Six
Adottato a 14 anni dopo 12 passati in canile. Durante i primi anni in canile ha perso un'orecchio durante una rissa con un altro cane. All'inizio non lo vedevo, cercavo un cane giovane, da lavoro. Stava nel box 2 insieme ad Ettore e Luigino, anche loro cani anziani. Avevo da poco iniziato a lavorare con un labrador aggressivo al box 8, che non lasciava nessuno entrare. Ci entrava solo l'operatore per fare le pulizie. Lo teneva lontano lanciando biscotti in fondo al box ma doveva fare presto pulire e uscire. Ho fatto progressi con il labrador e riuscivo a passare sempre più tempo con lui, eravamo sempre più rilassati. Un giorno ero in box con il labrador e mi sono guardata in giro. I cani del box 2 erano tutti in fila davanti alla rete che mi guardavano mentre lavoravo, affascinati. Mi sembrava di trasmettere 'Angela Planet' e loro erano li davanti alla rete, telecommando in zampa che guardavano l'ennesima puntata. Uscendo sono passata per il box 2. Six aveva paura e non si avvicinava ma l'ho preso e l'ho portato in entrata. Aveva il cervello spento, era rassegnato, viveva in un mondo tutto suo, aveva il pelo ingiallito, teneva la coda bassa. Era un buon cane, introverso ma sarebbe stato perfetto per una famiglia anche con bambini. 14 anni ma portati bene. Ho iniziato a proporrlo alle famiglie che arrivavano in cerca di un cane taglia piccola, buono, tranquillo. Nessuno lo voleva perchè 'era brutto' o 'troppo vecchio' o 'troppo tranquillo'. Alla fine me lo sono portato a casa io, pensando prima che sarei riuscita a convincere degli amici a prenderlo e poi mi sono resa conto che era lui il terzo cane che cercavo da mesi. I primi giorni sembrava una statua, dove lo mettevi stava, immobile. Dopo un mesetto, quando ha capito che in canile non ci sarebbe mai tornato e dopo avergli curato un'otite cronica trascurata, è letteralmente rinnato, addirittura a volte sembrava un cucciolo. Mi ha fatto impazzire mentre lo aspettavo perchè aveva trovato qualche tana di roditori, a volte sotto un rovo impenetrabile o in fondo all'argine dell'Adige. Spesso ho dovuto avvisare che sarei arrivata in ritardo al lavoro. Aveva una passione incontenibile per qualsiasi tipo di cadavere e ho dovuto studiare varie techniche per evitare che portasse in casa i suoi trofei in vari stadi di decomposizione. Fino ad un anno e mezzo fa, accompagnava me e gli altri due a fare la passeggiata mattutina di un'ora. L'ho portato ovunque, a lui bastava che ci fossi io e andava tutto bene. L'ultimo anno è stato duro per i miei cani e a volte mi domando se avessi potuto fare di più per lui, ma poi mi rendo conto che abbiamo fatto quasi l'impossibile. Se n'è andato più o meno un paio di mesi fa. Così quasi all'improvviso. Se n'è andato in braccio a me, davanti alla porta del veterinario, perchè io e lui avevamo capito che era la fine e volevo che se ne andasse con dignità, senza soffrire, ma ha deciso di andarsene da solo, senza aiuto. A lui volevo bene come agli altri ma a volte volevo un pizzico di più bene a lui perchè era quello che sapeva com'era il rovescio della medaglia, era quello che non mi perdeva mai di vista, che alla fine non gliene fregava più niente neanche delle tane dei roditori, che apprezzava tutto specialmente la brandina e il cuscino e la possibilità di mangiare in pace da solo dalla sua ciottola, che aveva una gran voglia di vivere fino in fondo, fino alla fine. Sono stata fortunata perchè mi ha regalato 5 anni della sua vita, a me piace pensare che per lui siano stati quelli più belli. Ciao Six