CIAO PRESIDENTE

4 chiacchiere tra amici

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CMDM
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MessaggioInviato: 17/08/2010, 13:28
sporcone....

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MessaggioInviato: 17/08/2010, 13:28
Francesco...chissà quanti segreti hai portato nella tomba, ciò non toglie il fatto che sei stato il Presidente di tutti gli italiani.
Le tue origini inorgogliscono il popolo sardo, che ti hanno stimato come un padre!
Ciao Picconatore!!
EX ZOCCOLADURA
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nulla è quel che sembra
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Gran Cammelliere
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MessaggioInviato: 17/08/2010, 13:33
senza parole... se prima di andarsene si fosse pulito la coscienza e avesse svelato un po di misteri forse era meglio per tutti....
___surrealismo unica via___
"Lasciate entrare il cane coperto di fango, si può lavare il cane e si può lavare il fango... Ma quelli che non amano nè il cane, nè il fango... Quelli no... Non si possono lavare." Jacques Prevert
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MessaggioInviato: 17/08/2010, 13:35
unione di 2 3d... : Thumbup :
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MessaggioInviato: 17/08/2010, 13:38
yeah ha scritto:senza parole... se prima di andarsene si fosse pulito la coscienza e avesse svelato un po di misteri forse era meglio per tutti....

ora resta andreotti..parlerà lui?
guardate sto video...
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MessaggioInviato: 17/08/2010, 13:42
la responsabilità dei governanti deve essere presa davanti al popolo...
sempre colpevoli..sempre assolti..
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Gran Cammelliere
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MessaggioInviato: 17/08/2010, 13:47
alla fine salterà fuori che a bologna è stato jesus che ha gettato un mozzicone dal finestrino che è rimbalzato su un palo che ha preso in pieno un hippy col poncho di lana e la morosa con l'impermeabile di poliestere che ha preso fuoco e il treno è scoppiato in mille pezzi....

insomma... sti drugà!!! sempre colpa dei cappelloni.. ecchecazzo.. andate a lavorare, barboni!!!!!!
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MessaggioInviato: 17/08/2010, 13:51
per quello ho i capelli rasati?

vedetevi sti 10 video...



grande lucarelli...
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MessaggioInviato: 17/08/2010, 13:54
che faccia fate? :lol: :lol: :lol:

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DeadLander
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MessaggioInviato: 17/08/2010, 19:20
yeah ha scritto:senza parole... se prima di andarsene si fosse pulito la coscienza e avesse svelato un po di misteri forse era meglio per tutti....
Davvero... : PirateCap :
bisogna esser duri senza mai perdere la tenerezza.... (CHE)
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Cosa possiamo fare noi...lo dico in tono realistico e non in tono disfattista...mi viene un nervoso dentro che.........
I morti li portano via freddi.
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spero che lo seguano tutti sti scannagatti e mangiapagnotta a tradimento dei suoi colleghi... che schifo!!!!!!!
Ogni mattina, un Gallo si alza e canta
Ogni mattina, un Merlo si alza e fischia
Ogni mattina un Canarino si alza e cinguetta
Non importa che uccello HAI,
l'importante è che si Alzi
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MessaggioInviato: 18/08/2010, 12:48
antroy ha scritto:spero che lo seguano tutti sti scannagatti e mangiapagnotta a tradimento dei suoi colleghi... che schifo!!!!!!!

ottimo... : CoolGun : : Thumbup : : Love : : zip :
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quando muore uno che ha lavorato tutta la vita, ai funerali ci son 4 gatti, per sti ladroni ti fanno due COGLIONI cosi, ma che vadano tutti AAFFANNCCULLLO
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3 morti al giorno sul lavoro..



la musica spesso è un arma..
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mi piacerebbe ci fosse un aldilà dove st'ometto colto, senza la protezione dei servizi segreti, possa incontrare Aldo Moro...
«Sta perdendo il suo tempo ragazzo. Juanito sa solo scoreggiare mentre gli altri ridono e aspirano il tanfo. Come vede, l'organizzazione sociale dell'ospizio non differisce molto da quella del mondo esterno.»
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MessaggioInviato: 18/08/2010, 14:59
mi sa che non solo moro è pronto a festeggiarlo... : WallBash :
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MessaggioInviato: 18/08/2010, 15:05
dal web....



Sarò onesto, Cossiga non mi mancherà

Certo non si porterà nell'aldilà solo i segreti veri di questa Repubblica. Si porterà anche i segreti da lui inventati, le trame inesistenti fatte intravedere, le panzane spacciate per misteri
Sarò onesto: non mi mancherà. Guai se la pietà per la morte offuscasse la memoria e il giudizio che la memoria (viva, ben viva) porta con sé. Non esisterebbe più la storia. E dunque, parlando di Francesco Cossiga, rifiuterò il metodo che gli fu alla fine più congeniale: quello di ricordare i morti diffamandoli, dicendo di loro cose dalle quali non potevano difendersi. Fidando nel fatto che i familiari una cosa sapevano con certezza: che se avessero osato replicargli lui avrebbe inventato altri episodi sconvenienti ancora e poi li avrebbe dileggiati, forte della sua passata carica istituzionale e della compiaciuta docilità con cui la stampa ospitava ogni sua calunnia. Fece così con Moro, con Berlinguer, con il generale dalla Chiesa. Fece così con altri. Era nato d’altronde un autentico genere giornalistico, l’intervista a Cossiga, che consisteva nel mettergli davanti un microfono o un taccuino e ospitare senza fiatare le sue allusioni, le sue bugie.

Da trasformare in rivelazioni storiche, provenienti dal loro unico e inesauribile depositario. Mi atterrò dunque ai fatti che tutti possono pubblicamente controllare. Perché ai tempi fui tra parlamentari che ne chiesero l’impeachement, anzitutto. Perché io il sistema politico di allora, quello che chiamavo il regime della corruzione, lo volevo cambiare per davvero. Ma per renderlo conforme alla Costituzione e a un decente senso delle istituzioni. Perciò mi scandalizzavo nel vedere un capo dello Stato giocare soddisfatto al picconatore, conducendo una massiccia attività di diseducazione civica. Quando poi Cossiga si mise alla testa della lotta contro i giudici, minacciando, lui presidente del Csm, di farlo presidiare militarmente dai carabinieri avvalendosi delle sue prerogative di Capo supremo delle Forze armate, pensai che la misura era colma. Che l’uomo esprimeva una cultura golpista e che era nella posizione istituzionale per tradurla in realtà politica.

Le chiavi di casa e i giudici ragazzini
Perché titolai la storia di Rosario Livatino “Il giudice ragazzino”. Esattamente in polemica con lui, che delegittimava i giovani magistrati che in Sicilia sfidavano la mafia. A questi giudici ragazzini non affiderei neanche le chiavi di una casa di campagna, aveva detto. E Livatino, morto a trentotto anni, aveva compiuto le sue prime coraggiosissime inchieste quando di anni ne aveva ventotto. Avevo imparato dai racconti di mio padre che quando si ha a che fare con la mafia chi ha un grado superiore protegge chi sta sul posto, ci passeggia insieme in piazza perché tutti capiscano. Che non è solo, che ha dietro lo Stato. Lui, capo dei magistrati, aveva invece umiliato sprezzantemente proprio i giudici più esposti negli anni della mattanza. Perchémi astenni, unico nel centrosinistra, sulla fiducia al primo governo D’Alema. Non per oltranzismo ulivista, ma perché non ero certo entrato in parlamento per fare un governo con Cossiga e con ciò che lui rappresentava nella vita del paese e nella mia vita personale. Il testo dell’intervento pronunciato in quell’occasione è agli atti. Allora mi valse richieste di interruzione da sinistra e qualche stretta di mano (tra cui quella di Gianfranco Fini). Perché l’ho spesso citato – ma non quanto avrei voluto – nei libri, negli articoli o negli interventi che avevano per oggetto la vicenda di mio padre.


Veleni attorno a un sacrificio
Perché ho sempre trovato maramaldo quello spargergli veleno intorno dopo il suo sacrificio. Non ho mai capito se fosse il seguito dell’isolamento che il sistema aveva inflitto al prefetto dopo l’ annuncio che sarebbe andato in Sicilia per combattere la mafia per davvero. Ricordo però con certezza che Cossiga iniziò a colpirne l’immagine in vista del maxiprocesso presentandolo con naturalezza come iscritto alla P2. I giudici che avevano indagato a Castiglion Fibocchi, Gherardo Colombo e Giuliano Turone, mi garantirono che loro nella lista quel nome non l’avevano trovato. Lui insisté contro ogni atto giudiziario e parlamentare (della storia ho reso i particolari su “In nome del popolo italiano”, biografia postuma di mio padre, nel 1997). Finché anni dopo ancora raccontò la sua pazzesca verità: per proteggere mio padre Colombo e Turone, giudici felloni, avevano strappato un foglio dall’elenco. Non smise mai di raccontarlo. Così come, per sminuire il lavoro di Giancarlo Caselli e di mio padre contro il terrorismo, sostenne un giorno, poco dopo l’avviso di garanzia per Andreotti a Palermo, che il vero merito del pentimento di Patrizio Peci fosse di un maresciallo delle guardie carcerarie di Cuneo. Costui venne da lì lanciato pubblicamente in orbita giornalistica e televisiva per seminare nuove e inverosimili calunnie su mio padre, alcune delle quali si sono ormai purtroppo depositate negli atti giudiziari (tra i quali rimane però anche, a Palermo, il testo della controaudizione da me richiesta).

Altro verrebbe da dire, dalla memoria di Giorgiana Masi uccisa in quella famigerata manifestazione del ‘77 zeppa di infiltrati in armi, al contrasto avuto con lui in Senato, dai banchi della Margherita, sui fatti della Diaz, che lui, sedicente garantista, avallò senza scrupoli. Come e più che con Giovanni Leone, che non ebbe comunque le sue colpe, avremo probabilmente un mieloso coro di elogi. Poiché l’uomo ha incarnato alla perfezione la qualità media della nostra politica questo è assolutamente naturale. Certo non si porterà nell’aldilà solo i segreti veri di questa Repubblica. Si porterà anche i segreti da lui inventati, le trame inesistenti fatte intravedere, le panzane spacciate per misteri. Riposi in pace, e che nessuno faccia a lui i torti che lui fece alle vittime della Repubblica.



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DeadLander
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MessaggioInviato: 18/08/2010, 17:44
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