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Eco

MessaggioInviato: 23/02/2016, 16:07
da Jerry
Grazie Prof.

Re: Eco

MessaggioInviato: 23/02/2016, 16:09
da Jerry
"Aveva ragione lei. Qualsiasi dato diventa importante se è connesso a un altro. La connessione
cambia la prospettiva. Induce a pensare che ogni parvenza del mondo, ogni voce, ogni
parola scritta o detta non abbia il senso che appare, ma ci parli di un Segreto. Il criterio è semplice:
sospettare, sospettare sempre. Si può leggere in trasparenza anche un cartello di senso
vietato."
"Certo. Moralismo cataro. Orrore della riproduzione. Il senso è vietato perché è inganno del
Demiurgo. Non è per quella via che si troverà il Cammino."
"Ieri sera mi è capitato tra le mani il manuale per la patente B. Sarà stata la penombra, o quel
che lei mi aveva detto, mi ha colto il sospetto che quelle pagine dicessero Qualche Cosa d'Altro.
E se l'automobile esistesse solo come metafora della creazione? Ma non bisogna limitarsi
all'e-sterno, o all'illusione del cruscotto, bisogna saper vedere ciò che vede solo l'Artefice, quello
che sta sotto. Ciò che è sotto è come ciò che è sopra. E l'albero dei sefirot."
"Non me lo dica."
"Non sono io che dico. Esso si dice. Anzitutto l'albero motore è un Albero, come dice la parola
stessa. Ebbene, si calcoli il motore di testa, due ruote anteriori, la frizione, il cambio, due
giunti, il differenziale e le due ruote posteriori. Dieci articolazioni, come i sefirot."
"Ma le posizioni non coincidono."
"Chi lo ha detto? D. ci ha spiegato che in certe versioni Tiferet non era la sesta ma
l'ottava sefirah, e stava sotto Nezah e Hod. Il mio è l'albero di Belboth, altra tradizione."
"Fiat."
"Ma seguiamo la dialettica dell'Albero. Al sommo il Motore, Omnia Movens, di cui diremo,
che è la Sorgente Creativa. Il Motore comunica la sua energia creativa alle due Ruote Sublimi
Numer
— la Ruota dell'Intelligenza e la Ruota della Sapienza."
"Sì, se la macchina è a trazione anteriore..."
"Il bello dell'albero di Belboth è che sopporta metafisiche alternative. Immagine di un cosmo
spirituale con la trazione anteriore, dove il Motore davanti comunica immediatamente i
suoi voleri alle Ruote Sublimi, mentre nella versione materialistica è immagine di un cosmo
degradato, dove il Movimento viene impresso da un Motore Ultimo alle due Ruote Infime: dal
fondo dell'emanazione cosmica si sprigionano le forze basse della materia."
"E con motore e trazione posteriore?"
"Satanico. Coincidenza del Supero e dell'Infimo. Dio si identifica con i moti della materia
grossolana posteriore. Dio come aspirazione eternamente frustrata alla divinità. Deve dipendere
dalla Rottura dei Vasi."
"Non sarà la Rottura della Marmitta?"
"Questo nei Cosmi Abortiti, dove il fiato venefico degli Arconti si spande nell'Etere Cosmico.
Ma non perdiamoci per strada. Dopo il Motore e le due Ruote viene la Frizione, la sefirah
della Grazia che stabilisce o interrompe la corrente d'Amore che lega il resto dell'Albero all'Energia
Superna. Un Disco, un mandala che accarezza un altro mandala. Di lì lo Scrigno del
Mutamento — o del cambio, come dicono i positivisti, che è il principio del Male perché permette
all'umana volontà di rallentare o accelerare il processo continuo dell'emanazione. Per
questo il cambio automatico costa di più, perché qui è l'Albero stesso che decide secondo l'Equilibrio
Sovrano. Poi viene un Giunto, che guarda caso prende il nome da un mago rinascimentale,
Cardano, e quindi una Coppia Conica — si noti l'opposizione con la quaterna di Cilindri
nel motore — in cui c'è una Corona (Keter Minore) che trasmette il moto alle ruote terrestri.
E qui diventa evidente la funzione della sefirah della Differenza, o differenziale, che con maestoso
senso della Bellezza distribuisce le forze cosmiche sulle due Ruote della Gloria e della
Vittoria, che in un cosmo non abortito (a trazione anteriore) seguono il moto dettato dalle Ruote
Sublimi."
"La lettura è coerente. E il cuore del Motore, sede dell'Uno, Corona?"
"Ma basta leggere con occhi da iniziato. Il Motore Sommo vive di un moto di Aspirazione e
Scarico. Un complesso respiro divino, dove originariamente le unità, dette i Cilindri (evidente
archetipo geometrico), erano due, poi ne generarono un terzo, e infine si contemplano e si muovono
per mutuo amore nella gloria del quarto. In questo respiro nel Primo Cilindro (nessuno di
essi è primo per gerarchia, ma per mirabile alternanza di posizione e rapporto), il Pistone —
etimologia da Pistis Sophia — discende dal Punto Morto Superiore al Punto Morto Inferiore
mentre il Cilindro si riempie di energia allo stato puro. Semplifico, perché qui entrerebbero in
gioco gerarchie angeliche, o Mediatori della Distribuzione, che come dice il mio manuale `consentono
l'apertura e la chiusura delle Luci che mettono in comunicazione l'interno dei Cilindri
con i con-dotti di aspirazione della miscela'... La sede interna del Motore può comunicare col
resto del cosmo solo attraverso questa mediazione, e qui credo si riveli, forse, ma non vorrei
dire eresia, il limite originario dell'Uno, che in qualche modo dipende, per creare, dai Grandi
Eccentrici. Occorrerà dare una lettura più attenta del Testo. In ogni caso quando il Cilindro si
riempie di Energia, íl Pistone risale al Punto Morto Superiore e realizza la Compressione Massima.
E il simsum. E a questo punto ecco la gloria del Big Bang, lo Scoppio e l'Espansione.
Scocca una Scintilla, la miscela sfolgora e avvampa, questa è, dice il manuale, l'unica Fase Attiva
del Ciclo. E guai, guai se nella Miscela si insinuano le conchiglie, i qelippot, gocce di materia
impura come acqua o Coca-Cola, l'Espansione non avviene, o avviene a scatti abortivi..."
"Shell non vorrà dire qelippot? Ma allora occorre diffidarne. D'ora in poi solo Latte di Vergine..."

Re: Eco

MessaggioInviato: 23/02/2016, 16:53
da giorgio67
Addio, Vecchio Sapiente.

Re: Eco

MessaggioInviato: 23/02/2016, 17:04
da andrearally
ciao

Re: Eco

MessaggioInviato: 23/02/2016, 17:15
da waits
Jerry ha scritto:Grazie Prof.



Off off

Re: Eco

MessaggioInviato: 23/02/2016, 17:15
da waits
giorgio67 ha scritto:Addio, Vecchio Sapiente.



Ente ente

Re: Eco

MessaggioInviato: 23/02/2016, 17:16
da waits
andrearally ha scritto:ciao



Ao ao

Re: Eco

MessaggioInviato: 23/02/2016, 17:44
da bus64
: WallBash : : WallBash :

Re: Eco

MessaggioInviato: 23/02/2016, 18:23
da Tobyamos
non so perchè ma mi stava sulle palle, forse troppo profondo per la mia misera sapienza... :confusion-shrug: :confusion-shrug:

Re: Eco

MessaggioInviato: 23/02/2016, 19:29
da waits
bus64 ha scritto:: WallBash : : WallBash :



: WallBash : : WallBash :

Re: Eco

MessaggioInviato: 23/02/2016, 19:33
da waits
"l'isola del giorno prima" vero libro per viaggiatori dove si parla degli studi sul calcolo delle latitudini

Re: Eco

MessaggioInviato: 23/02/2016, 20:32
da Jerry
La lettera/fraintendimento che l'amico aiuta a scrivere alla sua "amata" era un capolavoro d'ironia, senza contare l'alternanza dei cenni storici che collocavano la narrazione nel tempo e nella realtà dell'epoca.
Meraviglioso.

Nel "Nome della rosa" ad un certo punto descrive un paesaggio che si può riconoscere guardando l'alessandrino dal Monte Tobbio, cima alle spalle di casa dei miei.

Ma il "Pendolo" è il romanzo che mi ha catturato di più.

Per non parlare delle "Bustine di Minerva" dalle quali uno spunto di ricavava sempre, o il "Baudolino", o il "Cimitero di Praga", o l'uso ridondante degli aggettivi, o le chiavi di lettura, le implicazioni semantiche o i rimandi filosofici...

Tutto; IL tutto.

Grazie ancora.

Scripta manent.

Re: Eco

MessaggioInviato: 23/02/2016, 21:03
da bus64
Le Bustine di Minerva le leggevo come prima cosa ogni settimana,capolavori concentrati in poche righe.
Grande perdita,grande uomo

Re: Eco

MessaggioInviato: 24/02/2016, 10:05
da Guybrush Treepwood
Tobyamos ha scritto:non so perchè ma mi stava sulle palle, forse troppo profondo per la mia misera sapienza... :confusion-shrug: :confusion-shrug:

Certo non era uno scrittore facile, ma per chi ha voglia di soffermarsi sui mille significati che stanno dietro ad ogni singola frase e a volte ogni singola parola, si apre un oceano di meraviglie. È per chi ama la lettura dotta, indubbiamente. Anche il nome della rosa, che può essere letto piacevolmente anche da chi non sa un cazzo di latino, di storia, di filosofia, religione o scienze, se letto con l'occhio dell'erudito assume proporzioni monumentali.