io non mi sento fantozzi..
se ci credessimo tutti dei fantozzi che sognano di essere indiana jones di meglio non andiamo da nessuna parte..
io credo di essere un indiana jones che può sempre migliorarsi.
se diffondiamo mediocrità, mediocrità raccoglieremo..
se invece ognuno fosse conscio delle sue grandi possibilità farà cose grandi!
e non confondiamola per egocentrismo o mania di grandezza questa cosa.

Mettiamola così, Lady Afrika: un pezzettino-ino-ino di "Fantozzi" c'è pure nel vero Indy. Anch'egli è un dipendente pubblico (sia pure di un ateneo britannico...), anch'egli ha le sue defaillace, anch'egli fa i suoi pasticci... Il suo profilo letterario non è esente da un "0," di umanità pavida e fallace... come il profilo letterario del ragionier Ugo non è privo di un "0," di umanità intrepida.
La pianto subito qua, se no mi dite che vi suda la fronte...

gen son perfettamente d'accordo..
infatti il mio Indy può migliorare sempre..per cui non è perfetto..e mai nessuno lo sarà..
è solo che se pensiamo di essere meno rispetto a quello che valiamo finiamo anche per non prenderci responsabilità perchè pensiamo di non essere in gradi di affrontarle..non facciamo progetti ch epotrebbero essere meravigliosi perchè pensiamo di non esserne capaci..
se invece non stessimo sempre a sottovalutarci il mondo sarebbe pieno di grandi persone che fanno cose grandi.

Brava Afrika,
questo è parlare! Ammiro sempre ed incondizionatamente le persone che hanno coraggio, e che non hanno paura di osare.

forse,per essere liberi, la prima cosa davvero da abbandonare e' proprio questo schema "Fantozzi/Indiana jones"
.
Non e' che il rinchiudersi in schemi predigeriti sia gia' un passo indietro rispetto all'essere veri?.
Insomma mi pare che l'adeguarsi ad un modello preelaborato sia un modo sicuro e fallimentare per non essere se stessi.
Penso che chi vive davvero se ne sbatta di Bmovie del genere. Non vi pare?

credo che Gen li usasse parafrasandoli..non tanto come modelli in cui essere racchiuso
ma posso sbagliare..

beh,Afrika, comunque il succo non cambia.
Certamente nessuno sano di mente potrebbe totalmente identificarsi in personaggi caricati all'inverosimile quali fantozzi o indiana.
Ma, certamente i modelli son quelli.

concordo..nessuno sano di mente..
io per prima quando ho scritto "il mio Indy" non pensavo affatto ad identificarmi nel personaggio di Indiana Jones (che tra l'altro manco mi piace..Gen lo so ti spezzerò il cuore , ma tant'è).

Amici miei, i personaggi della letteratura (anche quelli +/- ingenui della letteratura di massa del XX secolo), Ulisse, Madame Bovary, o Sherlock Holmes, Biancaneve, Zorro o Indiana Jones sono figure del verosimile (creazioni dell'ingegno artistico), dense di attributi salutiferi. Non c'è niente di male, anzi tutto di bene, nulla ci toglie anzi "tutto ci aggiunge" sentirsi a volte sfortunati come Paperino, sfigati come Fantozzi, deduttivi come Sherlock Holmes, innamorati come Madame Bovary... Il verosimile è la medicina dell vero. I modelli davvero "pericolosi" sono quelli che ci inocula subdolamente il sistema della comunicazione commerciale. Quelli sì che rischianio di renderci uomini e donne vissute da modelli stereotipati.

Afrika, mi hai spezzato il cuore...

sono tutti personaggi archetipi, cioè che identificano uno stato o un'idea, un pensiero primordiale...
sta a noi capire la forza ed il limite del personaggio, o semplicemente, viverlo per quello che è, un simbolo.

Ben detto, fratello

Gen..torniamo a parlare di lame che è meglio ??
per il resto avete ben detto!

..... Il verosimile è la medicina dell vero....
Concordo... cio' non toglie che allontanino da quello stato che io chiamo "il viaggio".
Evidentemente son simboli. E ,come simboli,al pari di altre opere dell'ingegno, intesi e utili per costruire una certa struttura mentale,logica di conoscenza.
Bisogna pero' distinguere tra immaginazione e realta'.Bisogna,secondo me, essere ben certi della differenza che passa tra il nostro modo occidentale di vedere il mondo e quello di un orientale. Cambia tutto, cambiano i comportamenti, la morale,la lingua,l'aspetto. Il viaggio e' qualcosa di diverso dal modello proposto da indiana, o da lara croft'
Non a caso i migliori romanzi di viaggi, i migliori fumetti di grandi viaggiatori(pensiamo a Corto Maltese) son stati immaginati e scritti da individui che non hanno viaggiato affatto.
Io penso che questi modelli,ottimi per carita' se sei un geometra di Vimercate o un dentista di Padova, siano invece un limite al viaggio quando ti carichi con le loro infrastrutture.
Permettetemi di riportare le parole di un amico eritreo con sulle spalle piu di dodici anni di guerra (vera) combattuta attivamente in zone desertiche. Chiacchieravamo una sera dopo aver lavorato sotto al sole per parecchie ore...scambiavamo opinioni e,serissimo, mi disse una frase che mi e' sempre rimasta in mente:

"sono strani questi bianchi... vengono giu nel deserto con le loro enormi auto cariche di tutto...sono belli,ricchi,luccicanti e colorati.
Vanno nel deserto come fossero Re , poi si rompe compass.. e cominciano a girare in tondo..poi finisce benzina e si fermano...
poi finisce acqua...e dopo un po' muoiono..."

ecco certi libri mi riportano in mente questa frase che difficilmente riusciro' a dimenticare

Non a caso i migliori romanzi di viaggi, i migliori fumetti di grandi viaggiatori(pensiamo a Corto Maltese) son stati immaginati e scritti da individui che non hanno viaggiato affatto.

come non citare emilio salgari !!!!

sabbia ha scritto:
"sono strani questi bianchi... vengono giu nel deserto con le loro enormi auto cariche di tutto...sono belli,ricchi,luccicanti e colorati.
Vanno nel deserto come fossero Re , poi si rompe compass.. e cominciano a girare in tondo..poi finisce benzina e si fermano...
poi finisce acqua...e dopo un po' muoiono..."

ecco certi libri mi riportano in mente questa frase che difficilmente riusciro' a dimenticare

questa frase mi ricorda quella di un missionario che si riferisce a dei bianchi che sono andati giù a fare e disfare, i soliti viaggi fulmine in cui bisogna fare tutto e subito per tornare e dire "l'ho fatto io!"

"voi bianchi..avete tutti l'orologio ma non avete mai il tempo.."

gia' Afrika.. dimentichiamo sempre di appartenere al 15% di popolazione mondiale piu ricca ed arrogante.
Pensiamo che tutte le nostre balle siano l'orizzonte del mondo ed invece, ci agitiamo inutilmente come api impazzite.
Devo dire che ultimamente son diventato molto critico (quasi talebano) con letteratura, cinema e musica occidentali.
Salvo pochi autori, nessun attore, e ancora meno cantanti..

l'arroganza..il potere..che brutte cosa..
il volere il potere dell'uomo è ciò che sta alla base di tutti i mali..

a mio modo di vedere il bello di una viaggio qualunque sia la meta è anche il momento del ritorno, come tutti immagino mi piacerebbe poter farne almeno uno che abbracci il lasso di tempo di un qualche mese il progetto la preparazione l'attesa del partire e poi via verso nuovi lidi è una cosa che affascina riempie il cuore e la mente di una nuova gioia di vivere, ma come dicevo allo stesso modo una volta partiti è anche riassaporarsi il piacere del ritorno la tranquillità delle mura domestiche con impegni e riti che via via si ripetono sempre uguali a se stessi ma sempre portatori di una certezza interiore, non invidio quindi chi fa del viaggiare una perenne ricerca di cose, cose delle quali nel suo perenne vagare non comprende che non riuscirebbe a vedere e apprezzare anche se gli sono accanto

credo che il viaggio sia una cosa, la vacanza un'altra e le manie di grandezza un'altra ancora..
il viaggio vero non ha meta precisa e per tanto la sua ricerca è infinita, così come lo è l'evolversi della vita, solo chi non si mette in gioco è statico, tutto il resto è evoluzione..la terra è in perenne evoluzione, la natura è in perenne evoluzione, l'universo intero lo è..sarebbe da incoscienti voler sottrarre a questa legge naturale il nostro io, precludere al nostro animo una ricerca infinita che non è altro poi, che la nostra crescita..questo porta alla presunzione..la presunzione all'aver ragione e siccome si sa bene che la ragione assoluta non esiste pur di poterla far valere si arriva a desiderare il potere assoluto e incontrastato.
diverse invece sono le persone che fanno le vacanze, anche se loro pensano di fare viaggi solo perchè fanno "il safari nell'africa nera" o "il trekking sull'annapurna"..ma queste persone non viaggiano..queste hanno manie di grandezza e tornando non avranno notato la bellezza della rugiada su un fiore ma si vanteranno del coraggio che il loro IO ha avuto a stare sereni in un unimog quando nell'aria si sentivano i ruggi dei leoni.
sia ben inteso che il viaggio ognuno lo interpreta a propria maniera..probabilmente il vagar per nuove realtà è un forte gradino sul passo verso il confronto, verso l'aprire la mente, ma certamente non è l'unico modo.

Afrika ha scritto:..questo porta alla presunzione..la presunzione all'aver ragione e siccome si sa bene che la ragione assoluta non esiste pur di poterla far valere si arriva a desiderare il potere assoluto e incontrastato.

ecco, in queste parole è racchiuso il perchè del perenne conflitto fra diverse culture, la presunzione di essere una cultura superiore, e di avere pertanto il diritto di imporla ad altri.