Ho deciso vado in Iran
Inviato: 12/02/2011, 9:08...ma in moto...e vado per qeusto motivo e anche perche' l'Operazione benin e tramontata:
(tratto dal resoconto di sporchienduristi agosto 2008)
Undicimila km e più di un mese in viaggio
eppure mi sembra di esser stato fermo, immobile.
Seduto comodamente in sella, a guardarmi paesaggi che squarciano orizzonti lontanissimi.
Affacciato al davanzale del cupolino un susseguirsi di vallate, montagne, lagune, deserti, laghi.
A sbattere sulle finestre della visiera il vento freddo dell’ Azerbaijan iraniano
e quello caldo del deserto Dasht-e Lut.
Fermo senza batter ciglio
immobile nello spazio e nel tempo
mentre tutt’attorno si scatenava una delle tempeste emozionali più devastanti mai viste prima.
Gli iraniani,
di un’ospiatalità letteralmente disarmante,
ci hanno rapiti
tenendoci in ostaggio per un mese
torturandoci senza mai smettere
con elettroshock di gioia, sassaiole di sorrisi, scariche di felicità
torturandoci in questo modo
con una ferocia disumana
tanto da sconquassarci l’animo.
Essere ospitato a casa da persone mai viste prima
Mangiare e dormire da loro, dividersi la cena,
Parlare del più e del meno,
essere presentati a tutta la famiglia,
giocare con i bambini,
imparare a bere il chai gustandosi il tempo,
ritrovare la semplicità.
E non saper minimamente come ringraziare, ricambiare.
Mettercela tutta nel salutarsi il mattino successivo.
Mettercela tutta prima di ripartire e andare via.
Sperando che le mie strette di mano, gli abbracci, e le pacche sulle spalle
possano trasmettergli quel “GRAZIE infinito”
che non riuscivo a dire a parole,
che non riuscivo a trattenere dentro,
come le lacrime che nascondevo nel casco
dopo essere stato chiamato “amico, fratello”.
(tratto dal resoconto di sporchienduristi agosto 2008)
Undicimila km e più di un mese in viaggio
eppure mi sembra di esser stato fermo, immobile.
Seduto comodamente in sella, a guardarmi paesaggi che squarciano orizzonti lontanissimi.
Affacciato al davanzale del cupolino un susseguirsi di vallate, montagne, lagune, deserti, laghi.
A sbattere sulle finestre della visiera il vento freddo dell’ Azerbaijan iraniano
e quello caldo del deserto Dasht-e Lut.
Fermo senza batter ciglio
immobile nello spazio e nel tempo
mentre tutt’attorno si scatenava una delle tempeste emozionali più devastanti mai viste prima.
Gli iraniani,
di un’ospiatalità letteralmente disarmante,
ci hanno rapiti
tenendoci in ostaggio per un mese
torturandoci senza mai smettere
con elettroshock di gioia, sassaiole di sorrisi, scariche di felicità
torturandoci in questo modo
con una ferocia disumana
tanto da sconquassarci l’animo.
Essere ospitato a casa da persone mai viste prima
Mangiare e dormire da loro, dividersi la cena,
Parlare del più e del meno,
essere presentati a tutta la famiglia,
giocare con i bambini,
imparare a bere il chai gustandosi il tempo,
ritrovare la semplicità.
E non saper minimamente come ringraziare, ricambiare.
Mettercela tutta nel salutarsi il mattino successivo.
Mettercela tutta prima di ripartire e andare via.
Sperando che le mie strette di mano, gli abbracci, e le pacche sulle spalle
possano trasmettergli quel “GRAZIE infinito”
che non riuscivo a dire a parole,
che non riuscivo a trattenere dentro,
come le lacrime che nascondevo nel casco
dopo essere stato chiamato “amico, fratello”.
...come ho scritto altrove o con il mio mezzo o niente e cosi sara' sempre anche quando decidero' ( e lo decidero')...di andare in sudamerica.
anche se ormai ho capito che i classici navigatori sono gia' preistoria ormai è IPAD il futuro senza dubbio...incredibile che ca##o ci puo' fare uno volta "sbloccato" 
.Invito tutti a prendere il modello antecedente al nuovo (a 379€ si prende.)..in patica non ci sono limiti mi si è aperto un mondo.
...
