 Inviato: 15/11/2011, 12:14
Arriviamo in Albania dal Montenegro attraverso il valico di Hani i hotit sulla strada da Podgorica e immediatamente dopo la frontiera l’asfalto si dirada….si si dirada perché scompare e riappare secondo il capriccio di non so chi….ma non può che farci piacere perché siamo qui apposta no?? passiamo da Koplik per un bancomat che ci eviterà di cercare il cambia valute. Subito dopo torniamo verso nord e ci infiliamo in una stradina sassosissima che passa da Bratosh, è l’imbrunire e cerchiamo un posto per fare campo, non è facile perché non esiste un posto pianeggiante…ma con qualche sasso sotto le ruote risolviamo il problema. Il mattino dopo la meta è Teth, la strada fino a Boge è in ordine ed asfaltata ma dopo il paese inizia uno sterrato molto bello che arriva,snodandosi in una bellissima vallata, fino al passo intorno a 1600 metri. Poi si comincia a scendere in mezzo a boschi e nuvole percorrendo una strada dove bisogna fare un po’ di attenzione perché è esposta in alcuni punti ma molto bella. Arriviamo a Teth e ci viene incontro subito Francesco che in un inglese che i nostri ragazzi a 11 anni si sognano ci “invita” per pranzo. Accettiamo volentieri e apprezziamo i piatti semplici ma saporiti che ci vengono proposti: zuppa, formaggio molto piccante, verdure, pane fatto in casa con mais, miele veramente ottimo ecc Non è periodo turistico e si vede….siamo gli unici a girovagare per il ghiaione che è il terreno dove sorge Teth. La strada che ci riporta verso Skhodra è stretta e molto panoramica. Letteralmente “rubata” ai fianchi della montagna e nel fondovalle che si avvicina piano piano scorre impetuoso il torrente. La sera a nord est di Skhodra non è facile trovare un posto dove fare campo e finiamo vicino ad un paesino con una serie di curiosi che passano di lì per vedere chi sono questi strani tipi che mangiano pasta col tonno e bevono barbera e grappa…. Un po’ di apprensione in effetti c’è stata anche perché qualche bel personaggio girava con il fucile in spalla ma tutto quello che ci è successo è di dover rifiutare insistentemente un invito a casa per un caffè, fatto in maniera cortese ma insistente. Non abbiamo un itinerario definito e ogni sera a tavola si decide cosa fare il giorno successivo: oggi si va verso Peskhopi. Da Tirana, che sfioriamo appena si sale verso Linzè e si prende una pista sterrata e molto bella verso est che percorriamo per un po’ di chilometri per poi girare a nord sul passo di Oafa e Shtylles che attraverso un paesaggio brullo e sassoso ci accompagna verso Klos. Qui troviamo da fare campo in un posto magnifico! un prato ai piedi di bunker abbandonati e il vento forte che nel frattempo si è alzato ci regala un cielo meraviglioso che è dall’anno scorso in Africa che nessuno di noi ha più visto. Il mattino dopo è tutto asfalto attraverso Bulqize fino a Peskhopi, attraversiamo la cittadina con l’intenzione di prendere una strada secondaria verso Borovjan per toglierci dall’asfalto….ma per fortuna facciamo gasolio e scopriamo dal benzinaio che la strada è completamente asfaltata e ci conviene fare la strada più “importante” segnata sulla carta perché è rimasta sterrata. Dopo un ponte sul fiume Drin si gira verso nord e si costeggia il corso del fiume. Innumerevoli foto di vallate verdi e ghiaioni durante il percorso intervallate da slalom tra pecore, capre e ogni tipo di animale domestico. Arriviamo a Kukes , il lago è molto bello ma praticamente senz’acqua…e la strada verso Bajram Curri segnata come “only 4x4” è completamente battuta o asfaltata!!!!!! Va beh ci consoliamo con un campo dopo Krume, su un tornante prendiamo la prima sterrata che capita e ci piazziamo in un bel prato dove, un po’ dopo arriva Pongo…un bel cagnolone che si beccherà tutti i bocconcini che riuscirà a conquistarsi. Continuiamo su asfalto fino a Bajram Curri dove prendiamo accordi con l’albergo che ci ospiterà per la notte e poi via verso Valbonè. Vallata alpina stupenda! Sembra il trentino: ruscello che scorre fra i sassi, strada sterrata e abeti dappertutto. La valle finisce in un ghiaione e una Moschea sotto pareti di roccia che arrivano ai 2000. E’ il posto giusto per prendere l’albero di Natale….abeti ovunque, di tutte le misure e cespugli con le foglie autunnali di un rosso acceso. Pranzo ottimo in un ristorante all’interno di una casa di legno che avrebbe potuto tranquillamente essere in Canada…..con una vasca in pietra dove nuotavano delle trote, una delle quali ci viene servita mezz’ora dopo… A nanna presto perché ci aspetta il traghetto alle 7:00 la mattina dopo e abbiamo l’unico piccolo inconveniente del viaggio: a me durante la notte frugano nella cassa sul portapacchi e prendono il fornello a gas e ad un compagno di viaggio viene a mancare un generatore a scoppio……che anche lui teneva in una cassa sul portapacchi…. Nessun dramma, può succedere, è per questo che preferiamo i campi magari nel terreno di un contadino, dopo aver chiesto naturalmente il permesso. Nelle cittadine inevitabilmente c’è chi vuole approfittare dell’occasione… La mattina dopo la strada per il traghetto è lunga 18 km 15 dei quali tortuosi ma asfaltati fino alla piazzetta di Bregelume dove si prende a destra sullo sterrato di 3 km che arriva fino al porticciolo per l’imbarco. Si sale sul traghetto in retromarcia, con noi un gruppo di due def e un patrol polacchi e via sul lago di Koman. Molto bello e finiamo per fare un altro sacco di foto e video. All’arrivo si passa obbligatoriamente in galleria e su asfalto per un po’ poi ci dividiamo: alcuni di noi rientrano e io e il mio socio decidiamo di andare a Kruje per prendere dei souvenir che altrimenti è impossibile trovare. La cittadina non ci entusiasma in effetti, ma nelle viuzze del mercatino in mezzo a paccottiglia da turisti si trovano anche pregevoli prodotti di artigianato come tappeti e tovaglie ricamate a mano sotto i nostri occhi (non è raro trovare nel negozio un telaio con donne che tessono tappeti e ricamano centrini) oltre a reminiscenze del passato recente come articoli militari e vecchi libri in tutte le lingue. Torniamo verso casa e ci ricongiungiamo a Kotor, in Montenegro, con gli altri che, prendendosela calma hanno scovato un posto per il campo serale veramente bello, tranquillo e panoramico. La cittadina murata, situata sulle rive di una rientranza dell’adriatico che sembra un lago è meravigliosa, nulla ha da invidiare ai nostri paesini medievali, oltretutto le mura illuminate la sera fanno un effetto veramente suggestivo. Bene!! da qui in poi sono 1200 km di strada e autostrada. Obiettivamente dal punto di vista naturalistico e paesaggistico l’Albania non ha lo stesso fascino dell’Africa perché siamo passati in mezzo a scenari ai quali siamo abituati anche in Italia ma abbiamo trovato gente gentile, disponibile e allegra con la quale siamo stati bene. E’ stato un viaggio breve ma piacevole con difficoltà fuoristradisticamente parlando praticamente nulle ma va bene così, se vogliamo far trial andiamo sotto casa nelle piste da criceti…. ancora grazie a chi ci ha seguito da queste pagine ciauuuuu
(cfr ade)
I morti li portano via freddi. ZOCCOLA DURA
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