difensoresardo ha scritto:Giorgio non dire che la colpa è dell'uomo
Non devo dire che la colpa è dell'uomo?
Che "a memoria d'uomo" non si ricordava una precipitazione come questa?
Consideriamo un'onesta "memoria d'uomo" di circa 50 anni:
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4 novembre 1966: alluvione a Firenze (ma allagamenti e dissesti diffusi anche nel resto della Toscana, Veneto, Trentino, Lombardia, Friuli, Piemonte ed Emilia), con 39 morti, 5.000 senzatetto, danni agli edifici pubblici. Stanziati 10.300 miliardi di lire in 10 anni.
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aprile 1967: a causa di forti piogge (probabilmente eccezionali, per l'epoca) si stacca una frana da 60.000 metri cubi, su un'area di 7.000 mq, in Valle d'Aosta: si mangia una fetta di S.S. n. 26 e alcune case. Fortunatamente non si contano vittime.
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23 febbraio 1969: frana a Lecco: 7 morti e 3 feriti gravi. Spesi 75,6 miliardi di lire in 8 anni.
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7 e 8 ottobre 1970: alluvione a Genova: 35 morti, un migliaio di senzatetto, danni economici ingenti (oltre 50.000 operai senza lavoro). Finanziati 130 miliardi di lire in 11 anni.
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dicembre 1972 - gennaio 1973: alluvione in Calabria (nell'arco di tempo dell'evento si sono rovesciati al suolo 1.500 mm di pioggia, ovvero l'intera precipitazione media annua:
ma come? già 40 anni fa esistevano le cosiddette "bombe d'acqua"? Pensavo fossero un'invenzione dell'era contemporanea). Una ventina di morti, 50.000 i senzatetto, circa l'80% delle terre e delle infrastrutture dell'Aspromonte, della Sila sudoccidentale, della piana di Gioia Tauro e del litorale jonico completamente devastate). Danni stimati superiori a 900 miliardi di lire.
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marzo-aprile 1973: piogge (sempre eccezionali...) innescano alluvioni e frane in Basilicata. Danni per 732 miliardi di lire, finanziati dal 1973 al 1977.
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18-20 maggio 1977: intensi (!) nubifragi provocano nel Piemonte occidentale e specialmente nel torinese intensa attività erosiva ed esondazioni. 7 morti per il crollo del ponte in muratura di Bibiana, mentre si trovavano incautamente (e qui poi apriamo una parentesi...) ad osservare la piena del Fiume Pellice. Stanziati dallo stato 306 miliardi di lire. Va sottolineato che gran parte dei fenomeni di dissesto si erano già manifestati in passato nei medesimi luoghi e con intensità uguale o superiore.
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Ottobre 1977: Piemonte (di nuovo!), Liguria e Valle d’Aosta vengono colpiti da “nuovi” dissesti idrogeologici. Stavolta il giochetto costa alla collettività 805 miliardi di lire.
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15 aprile 1978: in seguito ad un movimento franoso che ostruì i binari della linea FI-BO, in Comune di Monzuno (BO), due treni si scontrano. Muoiono 48 persone e 76 restano ferite.
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Primi di agosto 1978: nelle province di Novara (allora l'Ossola era in provincia di Novara), Torino, Vercelli ed Asti, in seguito a forti (ma mi verrebbe da dire “eccezionali”) nubifragi causano diversi movimenti franosi, che costano 18 vite umane.
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13 dicembre 1982: frana di Ancona. 340 ettari di terra si muovono, causando ingenti danni alle strutture e lo sfollamento di 3.661 persone, oltre che un danno economico di circa 1.000 miliardi di lire. Anche qui va segnalato che durante il periodo ottobre-dicembre nell’area è caduta circa il 48% della pioggia annua, di cui 160 mm una settimana prima dell’evento.
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22-23 maggio 1983: in Valtellina, in provincia di Sondrio, si verifica uno sciame di dissesti gravitativi (tra i più noti: la frana di Teglio), che costerà complessivamente 17 morti, 20 feriti, 3205 evacuati.
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17-19 luglio 1987: frana di Val Pola, Valtellina (SO). Piogge intense (ancora???) e prolungate causano centinaia di frane e colate detritiche, nonché l’esondazione in più punti del F. Adda. Una valanga di roccia di 35 milioni di metri cubi si stacca dal Monte Zandilla. In totale si contano 49 morti, 12 dispersi e 31 feriti. Evacuate 20.000 persone per diverse settimane. Danno economico valutato tra 1.000 e 2.000 miliardi di lire.
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Aprile 1992: alluvione del F. Tronto (Marche meridionali al confine con l’Abruzzo), con punte di piovosità di 370 mm in un solo giorno: sensazionale per l’epoca… Come misura economica, lo stato interviene con due ordinanze ministeriali che sospendono i termini di versamento dei contributi previdenziali e assistenziali nei comuni colpiti.
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22 settembre 1992: alluvione in Liguria. Una forte (e straordinaria “a memoria d’uomo”, aggiungerei io…) ondata di maltempo causa alluvioni a Savona ed immediati dintorni. 4 vittime (più una quinta, un marito deceduto settimane dopo l’evento di crepacuore per la perdita della moglie nell’alluvione). 5 giorni dopo sondano anche la maggior parte dei torrenti del ponente genovese e della Val Polcevera.
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23 settembre 1993 (notate la beffarda “casualità” delle date): alluvione a Genova. 353 mm di pioggia in 2 giorni (una vera e propria “bomba d’acqua” ante litteram…). 2 morti e tre dispersi, oltre ai soliti danni connessi (paesi isolati, fabbriche chiuse per definitivo danneggiamento dei macchinari, insieme a centinaia di negozi).
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Novembre 1994: alluvione in Piemonte. Nei territori delle province di Cuneo, Asti e Alessandria perdono la vita oltre un centinaio di persone, 5.000 restano senza abitazione, migliaia di capi di bestiame annegati, scorte di cereali e mangimi volatilizzati in pochi istanti, terreni agricoli compromessi per un lungo periodo.
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19 giugno 1996: in Versilia si verifica un evento meteorico eccezionale (quante volte è già successo in meno di 50 anni?), sotto forma di acquazzone, che causa frane fino a 2.200.000 mc di volume movimentato. 13 morti e un disperso: i 13 furono restituiti dal mare molto tempo dopo il fatto. Interi paesi distrutti e isolati, 3.500 famiglie colpite dai danni alle proprie abitazioni.