Prima di tutto ringrazio tutti i ragazzi che si son sbattuti di modo che io potessi venire senza dover far niente di niente in loco e sentirmi a casa, atx in testa che ci ha accolti e HA FATTO UNA MAPPA MERAVIGLIOSA E DI UNA CHIAREZZA CHE NON SAREBBE STATA MESSA IN DISCUSSIONE NEMMENO DA BOCELLI (e non lo dico per farlo contento ovviamente) ma i complimenti vanno anche a tutti gli altri ragazzi autoctoni, ho stallonato e in 15 minuti erano arrivati in 10 ed ero di nuovo a girare, il tutto dopo avermi chiesto di aprire il cofano per cercare la batteria quindi tutto meno che landroveristi come diceva Gitano, sempre disponibili, gentili ed attivi sia nel giro che fuori.
Il percorso era tranquillo e per noi che venivamo da fuori era interessante, non metteva in crisi i mezzi ma dava le possibilità di testare diversi aspetti del mezzo in sicurezza (pendenze importanti in salita e discesa, ponti di tronchi, sabbia più o meno a mollo nel Po e in un contesto affascinante anche ma non solo come paesaggio).
Campeggio con i veronesi organizzatissimi e il solito carico di salsicce del Princi/FAO rinforzato da tutti gli altri quindi promosso a pieni voti.
Per quanto riguarda inMicio dico quello che ho detto a lui e che dico sempre: capita, è un cazzo di gioco e si gioca, le ginocchia ce le siam sbucciate tutti ma non credo che qualcuno abbia mai detto "sto a casa a studiarmi i manuali delle regole del calcetto perché lo preferisco al rischio di sbucciarmi" e su questo discorso mi attacco al post di bruno perché mi fa comodo, non per insinuare niente, dicendo che quel momento in cui poi è stata scattata la foto è stato un momento di Vero fuoristrada,proprio perché non c'entrava un cazzo il percorso, un cazzo la guida e non c'entravano un cazzo nemmeno i fuoristrada.
Stavamo sul lungoPo a torso nudo sotto un'acqua della madonna, e con mezzo metro di acqua e fango sotto le chiappe a giocare, a piantarci, a bestemmiare per tirarci fuori a pigliarci per il culo con il Princi che se non arrivava con il verro a tirarci fuori eravamo ancora lì, ma anche lui arrivando era con quel sorriso da "son contento di essere qua" che è lo spirito di questi cessi che guidiamo.
Poi sono d'accordo che ci sono sforzi da calcolare, masse da distribuire, usure da prevenire e situazioni da evitare ma il danno più grande che può capitare a queste macchine è che si rompa la voglia di guidarle in chi le guida e pensare "fuori dal manuale" a volte è il miglior tagliando per far sì che quella voglia non ti lasci a piedi.
Conclusione: al campo e nei percorsi sull'acqua di notte senza luna si sta benissimo con i landroveristi come con i jeeppari ma a fine nottata sul carro attrezzi c'è sempre appeso un deadLANDER e la cosa non mi preoccupa affatto

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